sabato 17 aprile 2010

Domenica 18 aprile Concerto di Musica

Domenica 18 aprile alle ore 17 i maestri della Scuola di Musica del Circolo Kairos terranno un concerto nel Salone Parrocchiale Mons. Calandrone.

Ingresso gratuito.

Tutti sono invitati a partecipare

lunedì 12 aprile 2010

ANTOLOGIA POETICA “ANCORA PER OGGI LA NOTTE È SCONFITTA" intervista di Marco Damonte

Novità in libreria
ANTOLOGIA POETICA “ANCORA PER OGGI LA NOTTE È SCONFITTA"

Il Parnaso del comune varazzino (forse il Beigua? O, più modestamente, il Greppino?) si popola di un nuovo aspirante, giovane poeta. È da poco uscita la sua raccolta di versi. Leggiamo dalla quarta di copertina: “trentenne di Varazze. Ha ceduto per la prima volta alla tentazione di pubblicare alcune poesie, che si limita a definire (tele)grammi d’impressioni. Lontano per formazione e attività lavorativa dal mondo della letteratura, ha affidato ai versi stralci del suo vissuto e della sua terra, affrontando il giudizio dei quattro lettori che decideranno di dedicargli un po’ di quel tempo che non è solo denaro”. Lo abbiamo incontrato per qualche domanda presso la Cartolebraria Moderna, dove è possibile trovare la sua antologia intitolata “Ancora per oggi la notte è sconfitta”, un’ottantina di pagine al costo di 8 Euro.

M.D. Innanzitutto un chiarimento sulla definizione che ha scelto per le sue poesie: “(tele)grammi di impressioni”.
T.M. Si tratta di un gioco di parole che può essere letto in tre modi: tele d’impressioni, grammi d’impressioni o telegrammi d’impressioni. Perché lo si capisca però ho costretto il lettore a leggerlo: il mero ascolto non è sufficiente. E questa è una prima indicazione chiara: questi versi sono più da leggere che da ascoltare.
M.D. “Tele”, “grammi”, “impressioni”: una scelta minimalista, dunque.
T.M. Direi una scelta umile, vuoi per le mie capacità, vuoi per il contesto sociale in cui ci troviamo. L’incalzare del tempo, le urgenze che premono e i continui stimoli piuttosto superficiali da cui siamo investiti, ostacolano una riflessione profonda. Non resta allora che meditare su impressioni, gustandole a fondo e cercando di condividerle. Una meditazione non compiuta, ma provvisoria, offerta al lettore che deciderà di volta in volta se coglierne la suggestione, completarla, scartarla.
M.D. Perdoni la provocazione, ma questa provvisorietà non meritava forse di restare nel cassetto, anziché aggiungersi alle tante raccolte di poesia annualmente pubblicate anche nella sola Varazze?
T.M. In effetti… oggi far conoscere i propri lavori è piuttosto semplice: un blog su internet non costa nulla. La tentazine di farsi pubblicare rischia di essere un cedimento al proprio orgoglio. Forse ne sono rimasto vittima anch’io. Posso dire a mia discolpa di aver avuto l’incoraggiamento del prof. Cavallini, docente di Letteratura italiana presso l’Università di Genova, autore della “Premessa” e quello della casa editrice brianzola “LiminaMentis”. E poi il desiderio di essere giudicato. Spesso i giovani sono lasciati soli, con la scusa di rispettarli; sono abbandonati ai propri errori per lasciarli (falsamente) liberi. Essere giudicati è una cosa di cui c’è urgente bisogno e lo scoprirsi con un pubblicazione cartacea vuol dire esporsi.
M.D. Torniamo nel merito. Come leggere le sue poesie?
T.M. Vorrei rispondere con la parole del prof. Cavallini. Queste poesie si possono leggere in due modi: considerate singolarmente oppure unite a figurare una sorta di cammino, l’iter di un anno caratterizzato da movimento ascendente, che l’autore percorre ed al contempo registra: egli procede dal “Buio” al chiarore dell’alba che sconfigge la notte, “trapassando rosata le tenebre”. Individuato il filo rosso che concorre all’unità del tutto, si comprende come spesso, nella lettura delle varie liriche, ci si imbatta nella presenza dell’io, un io non mai ostentato e non mai riducibile a un’espressione di piatto egocentrismo; dimostra invece come l’esperienza, alla quale l’autore si rifà, appartenga al suo vissuto e connoti pensieri personali, atteggiamenti schietti del suo animo, sensazioni da lui provate.
M.D. Per quanto riguarda lo stile?
T.M. Oggi la poesia è spesso senza forma, forse perché priva di grandi contenuti ideali. Le impressioni non possono essere declamate, ma solo evocate. Lo stile della raccolta è caratterizzato da sobrietà ed essenzialità. Qua e là qualche figura retorica, qualche ossimoro, qualche endecasillabo. Non nascondo di aver giocato un po’ con la lingua italiana!
M.D. Quali le scelte tematiche prevalenti?
T.M. Tra i motivi ricorrenti: l’intimità amorosa o semplicemente affettuosa, l’interrogazione e la meditazione sul far poesia e sul senso di essa, lo slancio religioso verso il divino, manifestato spesso per mezzo di analogie. Perché ogni tanto per parlare di Dio ci vogliono linguaggi di-versi!
M.D. I nostri migliori auguri, allora.
T.M. Grazie. Io comunque mi sono già divertito a lavorare un po’ con la nostra lingua, tentando di dire quello che non sempre si riesce a esprimere con le sole parole. Raccontare e raccontarsi è più difficile di quanto spesso si creda. Penso mi abbia aiutato, spero non a scapito della pazienza dei quattro lettori che avranno l’avventura di leggere questi versi.
M.D. Lingua italiana, comunque, mai pensato al dialetto?
T.M. Non ne sono del tutto a digiuno, ma dovrei conoscerlo meglio, padroneggiarlo di più in tutte le sue sfumature.
M.D. La penultima risposta aveva il sapore di un commiato, più che dell’entusismo del neofita.
T.M. In effetti non so se e quando tornerò a pubblicare qualcosa (a scrivere sì, perché aiuta a rallentare il ritmo): dipende da tanti fattori. Lascio ancora una volta la parola a Cavallini, secondo cui le note di luce prevalgono su quelle di segno opposto e si possono leggere versi come “e in pace mi riposo e m’abbandono” (da Spiritualità dell’addormentarsi) ed espressioni come “odoroso barbera”, “Ebbro di festa”, “gioia umana” (da Giovedì santo), “nuova luce”, “caldo risveglio” (da Nottate invernali) o, ancora, come “Sfarfallio di vento” e “aurora rossa”, le quali aprono e siglano rispettivamente la poesia finale, intitolata Annunci natalizi campestri. In riferimento alla quale, inoltre, si può rilevare come la parola Annunci, sia pur presa a sé stante, esprima non certo una chiusura, bensì un’apertura: ovverossia è parola che, di per sé e indipendentemente dal contesto in cui si trovi inserita, precorre, promette, dà un segno rivelatore.
M.D. Un’ultima richiesta: può darci un assaggio dei suoi versi?
T.M. Senz’altro la poesia da cui ho tratto il titolo per l’intera raccolta. Non so se è la più significativa, ma almeno non è scelta a caso.


RUGIADA

Ancora per oggi
la notte è sconfitta:
l’alba pungente l’ha ferita a morte
trapassando rosata le tenebre.
Stille di sangue argentato
e freddo luccicano a terra
imprigionate su impermeabili steli.
Pronte a sprofondare negli abissi del suolo
al sole sono offerte in olocausto.



P.S. per foto copertina o altre notizie, http://www.liminamentis.com/1/anche_per_oggi_la_notte_e_sconfitta_4309308.html

martedì 6 aprile 2010

20 aprile ore 16 Parrocchia Collegiata di Sant'Ambrogio Varazze - Visita Guidata

VARAZZE SETTIMANA DELLA CULTURA 16-25 APRILE 2010

Nell'ambito della settimana della cultura, con il patrocinio del Comune di Varazze, Il Circolo Culturale Kairos organizza visita guidata al complesso della Collegiata di Sant'Ambrogio. Ritrovo MARTEDI' 20 APRILE ORE 16 all'ingresso della chiesa, piazza Sant'Ambrogio nel centro del borgo. La cittadinanza ed i gentili ospiti sono invitati a partecipare. Non richiesta la prenotazione, la partecipazione è gratuita.