domenica 17 gennaio 2010

Grande partecipazione all'iniziativa natalizia "Quattro Passi da Pastore"






Giunti al quinto anno consecutivo verrebbe da dire... i pastrori non sono stanchi!
Grande affluenza di pubblico ai percorsi storico-artistici guidati ai presepi allestiti nel centro storico di Varazze. Storia non solo della tradizione del presepe Ligure ma anche dei luoghi, degli anchi Oratori di San Giuseppe e SS. Trinità, N.S. Assunta e San Bartolomeo. Le magnifiche statuine settecentesche della scuola di A. M . Maragliano conservate nella sacrestia di Sant'Ambrogio e diversi spunti artistici. La poesia di Mario Traversi, presidente del Campanin Russu, ha accompagnato i "pellegrini" guidati da Lorenzo Grazioli e Simone Silvagno del Circolo Kairos.
Vivere il Santo Natale come con occhi stupidi dei bambini davanti al presepe; mistero che si rinnova dopo più di 2000 anni ancora oggi...

Notizie dalla Terra Santa - Parte II - da Varazze a Biet-Jala Betlemme







Come da precedente articolo-post sul viaggio in Terra Santa dei Pellegrini (circa venti) di Varazze- Savona, guidati da Vescovo Vittorio Lupi, Il Sindaco Giovanni Delfino e il Parroco don Giulio Grosso continuiamo nel racconto di tale “speciale” esperienza; non dimenticando il legame, non solo storico, soprattutto umano che lega la nostra Varazze a quella Terra. Partiamo dall’esperienza significativa: l’incontro con Betlemme- Beit Jala con cui Varazze è gemellata. Questo per rendere continuativo e significativo tale legame , rinsaldato dalla accoglienza famigliare che i nostri Amici ci hanno riservato.

In pochi giorni sono state molte le tappe fatte e soprattutto le persone , i volti,e le realtà conosciute.
La gioia dell’incontro con le comunità cristiane di Terra Santa è una esperienza unica. Non solo il percorso evangelico sulle orme di Cristo; la visita ai luoghi Santi più tradizionali quanto la storia dell’antico testamento. L’incontro vero con le comunità cristiane , quello il volto del nostro pellegrinaggio, un incontro con le Parrocchie, il Seminario, quelle le pietre vive di una Chiesa, costruita sulla roccia, dalla fede autentica, l’incontro con Cristo.
L’emozione ma direi ancora di più la commozione non è mancata.

Betlemme, Beit –Jala, Beit Sahur, l’incontro con i giovani , con la Parrocchia di Abuna Ibrahim, guidati da Don Mario Cornioli, toscano, ormai “Abuna” di adozione. È stato un po’ come essere in famiglia, a casa, non solo perché si sono rivisti amici e ragazzi che furono ospiti della nostra Varazze nel 2006 ma, l’accoglienza e l’amore, quello sono veri. Un seminario (istituito da Mons. Vallerga) Minore e Maggiore (circa 100 alunni) che non basta più, già rialzato di un piano, il prossimo anno si spera nel secondo. Poi la festa, la gioia, l’ordinata fila dei più piccoli che si affretta ad inchinarsi in un saluto “al Mutran “ (Vescovo); altrettanto ordinatamente salgono in cappella per la preghiera. Poi la cena coi i ragazzi più grandi, i seminaristi, i giovani diaconi e sacerdoti : vengono dalla Cis-giordania, dalla Giordania ma anche dal Libano e da Israele; pregano e studiano molto; alcuni parlano anche un buon Italiano , frutto degli studi in Latino e poi alla domanda quale il tuo filosofo preferito; in molti rispondono Sant’Tommaso d’Aquino.

La messa della domenica è la festa, il ritrovo di una famiglia, molti giovani,cantano e partecipano alla liturgia; la naturale continuazione è stato poi l’incontro e il pranzo nelle Famiglie; tutti insieme alla domenica, ai ragazzi più grandi, universitari chiedo cosa facessero quel giorno : la domenica si passa con la propria famiglia, dopo la Santa Messa tutti insieme; anzi ci si riunisce zii e cugini.
A Beit – Jala con cui Varazze è gemella l’incontro con il sindaco della città e lo scambio dei doni in comune con il sindaco di Varazze Prof Giovanni Delfino. Comune di Beit-Jala ove la presenza del legame con la nostra Varazze è tangibile : sala più bella per riunioni e conferenze è intitolata a Varazze con targa commemorativa a memoria del gemellaggio.

I Cristiani , per lo più palestinesi, che vivono i quei luoghi sono pochissimi, circa 1% della popolazione e mostrano al mondo la faccia più bella, testimoniano la loro fede autentica, semplice, in comunione famigliare. Accolgono tutti, basti pensare che molti ragazzi mussulmani studiano nelle scuole cristiane.

Certo Betlemme è proprio lì, a pochi chilometri da Gerusalemme, ma separata da essa, recisa dal muro, dove sono sempre i bambini e le donne i primi a rimetterci. Proprio in quella zona di Betlemme – Beit – Jala nella Cisgiordania (in tutto 40-50.000 abitanti) nascono più di 5.000 bambini all’anno. Buona parte degli abitanti sono cristiani (unico consistente insediamento rimasto). Poi nel mondo islamico, è vero, la donna non è un essere umano di pari dignità all’uomo, impossibile pensare a figli nati fuori dal matrimonio o matrimoni misti, ci si rimette la vita.
E i bambini ? Quelli nati da situazioni di cui sopra vengono accolti tra le braccia e le cura di tre suore , francesi ed italiane, della San Vincenzo de Paoli . Sono i figli della La Creche (la "culla"). L'orfanotrofio, che è una presenza storica di Betlemme, si è tradizionalmente occupato di accoglienza agli orfani. A partire da circa la metà degli anni '80 esso ha cominciato ad ampliare la propria missione, aprendosi ad accogliere i casi sociali di tutte le aree dell'Autorità Palestinese. Nel corso degli anni La Creche ha avuto un'evoluzione nella qualità dell'assistenza e dell'educazione, cresciute grazie a scelte accurate e lungimiranti operate dalla direzione che ha voluto porre al centro della propria attenzione la presa in cura dei bambini.
Gli spazi sono stati risistemati per creare degli ambienti ampi, gioiosi e accoglienti per i bambini e funzionali per il personale.
Una grande attenzione è stata posta alla preparazione del personale. Affinché i bambini possano avere accanto a loro figure che rimangono costanti nel tempo, la direzione dell'orfanotrofio ha operato la scelta di offrire al proprio personale le migliori condizioni di lavoro, permettendo in tal modo che il personale assunto sia incentivato a rimanere presso La Creche e dando quindi senso di stabilità ai bambini con la propria presenza. Sì certo quel lavoro che manca, che è difficile trovare in pochi chilometri quadrati, dopo la seconda intifada si sta tornando solo ora ad una certa “normalità”.
Un orfanotrofio, per i suoi piccoli ospiti, può essere un luogo che, pur offrendo cure premurose e attente da parte di personale qualificato, lascia i bambini isolati, separati dal mondo esterno. Proprio con l'intenzione di aprire la vita quotidiana dei piccoli a contatti con l'esterno, è stato creato un asilo aperto a tutti i bambini di Betlemme e dei villaggi vicini. Le famiglie lasciano durante la giornata i loro bimbi che svolgono le attività educative e i giochi insieme ai bambini dell'orfanotrofio, permettendo un reciproco scambio di arricchimento e condivisione.
Presso La Creche opera un assistente sociale che si occupa di curare i rapporti con le famiglie, specialmente riguardo ai reinserimenti dei bambini in famiglia e situazioni problematiche. Troviamo inoltre l’ambulatorio delle cure dentistiche, costruito con l’aiuto anche di molti medici italiani; anche qui Varazze “è ponte” con il volontariato e la presenza ciclica presso l’ambulatorio della amica Dott.ssa Laura Pesce che era tra i partecipanti al pellegrinaggio.
Nel corso degli anni sono state attivate proficue relazioni di scambio con le facoltà di pedagogia e di psicologia dell'Università di Betlemme, per favorire lo svolgimento di tirocini, di studi, nonché per valutare diagnosi dei singoli bambini in prospettiva di utili terapie.
Al fine sviluppare tutte le attitudini dei bambini e di stimolarli nel gioco e nell'apprendimento, l'orfanotrofio è stato dotato di numerose strutture quali laboratori, spazi gioco, giardini e anche di una piscina.
Lo sguardo è però triste, impotente, rassegnato, quello di sr Sophie , che nonostante l’età trova ancora la forza di andare avanti e dirigere questa importante struttura. L’islam non concepisce l’adozione vera, piena , quella in cui si può dare il proprio nome al bambino; resteranno sempre dei “bastardi”. E questo riempie il cuore di tristezza.
Ancora là in quella Betlemme Dio sembra rifiutato, sembra non esserci; proprio là dove per noi cristiani Cristo si fece carne. Ma in questo periodo vicino al Santo Natale, una riflessione. I primi che ricevettero l’annuncio furono i pastori, gli ultimi, i più semplici. Nel pensiero di Sant’Agostino il tema dell’incarnazione non può essere separato dalla Umiltà.. E' il segno che contraddistingue Cristo sin dal suo apparire nella grotta di Betlemme. Di fronte ad un Dio che si rivela nel segno dell'umiltà, l'uomo non può che spogliarsi di ogni segno di grandezza e di superbia. Agostino stesso lo ricorda nelle Confessioni (VII, 9, 13), riportando la propria esperienza: "In primo luogo Tu hai voluto farmi vedere come Tu ti opponi ai superbi e largisci la tua grazia agli umili; e con quanta misericordia hai additato agli uomini la via dell'umiltà, dal momento che il tuo Verbo si è fatto carne ed abitò in mezzo agli uomini". Solo chi segue la via dell'umiltà può riconoscere nel corpo di un bambino il Figlio di Dio.
Insediamenti israeliani che si affondano nella Cisgiordania, spaccando uno stato mai nato, controlli severi terranno Israele in una tensione-sicura ma, il problema che nuoce ad Israele non lo si trova al di là del muro di Betlemme. Quale Città unisce in sé più devozione, fede, culture ed odio di Gerusalemme al mondo? Credo nessuna. In una sua bellezza abbagliante, in una sua mistica spiritualità, racchiude in sé tutti i sentimenti dell’uomo, non sarà essa vero oggetto di alcune, se non molte, cose che accadono più a oriente…?
È stato l’incontro con le Pietre Vive di quella terra, quanti volte, persone, storie. Non un classico viaggio, né pellegrinaggio , qualcosa di più: una vera “visitazione” alle comunità cristiane, alle famiglie.
Il nostro racconto “a puntate” si concluderà la prossima volta….

Notizia di questi giorni in merito alla nomina del Parroco don Giulio Grosso Canonico Onorario del Santo Sepolcro: la cerimonia di vestizione e consegna delle insegne avrà luogo a Gerusalemme nella mattina del 10 aprile prossimo e sarà presieduta dal Patriarca Latino S.B. Mons Fouad Twal.

foto e test di Lorenzo Grazioli

martedì 12 gennaio 2010

Visita a Spotorno : sabato 23 gennaio "L'adorazione dei Pastori" opera del Piola

Prendendo spunto dall'emissione di Poste Italiane di un francobollo che celebra il dipinto "L'adorazione dei pastori" del Piola, si visiterà l'Oratorio dell'Annunziata di Spotorno dove è custodita la tela. Si unirà anche la visita alla parrocchiale, dove ci si ritroverà SABATO 23 GENNAIO alle 15:30 con la guida della dott.ssa Bottaro.

Necessaria la prenotazione entro giovedì 21
per info o contatti cckairos@libero.it

con il Patrocinio del Circolo Dialogos - Savona

lunedì 11 gennaio 2010

DIO OGGI. CON LUI O SENZA DI LUI CAMBIA TUTTO - Intervista a Marco Damonte al Convegno Internazionale CEI 10-12 dicembre 2009

Dal convegno internazionale organizzato dalla CEI a Roma
DIO OGGI. CON LUI O SENZA DI LUI CAMBIA TUTTO

Roma, 10-12 dicembre 2009. Auditorium di Via della Conciliazione, praticamente sotto la cupola di San Pietro. Un via vai maggiore del solito, tradisce un evento importante. Addirittura internazionale. È la prima volta che il segretariato del Progetto Culturale della Chiesa Italiana lancia un’iniziativa in grande stile come questa. Un convegno su Dio, sul ruolo che Dio ha nella cultura e nella società dei nostri giorni, dopo che le grandi ideologie del passato volevano sradicarlo, fino a decretarne l’inutilità, il danno, la morte. Ne parliamo con Marco Damonte, della nostra diocesi, che ha partecipato all’intero convegno in qualità di borsista del Centro Universitario Cattolico.
M.D. Premesso che i grandi eventi non mi entusismano particolarmente, devo riconoscere che l’idea di un convegno internazionale su Dio mi ha subito incuriosito, anche per i nomi dei relatori. Anche il titolo era accattivante, soprattutto se posto sotto forma di domanda: con Dio o senza Dio cambia tutto? Almeno qualcosa? Che cosa? Sono domande valide sia per un’intera cultura e un’intera società, ma anche per il singolo, per la vita di ciascuno. E il convegno è stato all’altezza di queste aspettative.
T.M. Potremmo partire da alcuni numeri? I freddi dati talvolta hanno l’efficacia di una fotografia!
M.D. 4 mezze giornate di lavori. 2500 iscritti. 1500 partecipanti per l’intera durata del convegno, provenienti da tutte le diocesi italiane e molti stranieri delle università romane. 7 incontri plenari. 2 momenti con ben 4 eventi in contemporanea. 60 tra relatori e moderatori. Uno sforzo organizzativo notevole, ma efficace.
T.M. Quale il filo rosso che ha tenuto insieme tutto ciò?
M.D. Il punto di partenza è un dato che riguarda l’uomo: è vero, come diceva già Agostino più di un illennio e mezzo fa che “il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in Te”, cioè in Dio? L’inquietudine, la meraviglia, la voglia di fare, di sapere, di riscattarsi ha sempre accompagnato l’uomo e ha una radice religiosa. Dunque un secondo dato, storico: la modernità è riuscita a cancellare Dio dai vari aspetti della vita umana? Di fatto oggi le religioni sono tornate, nel bene o nel male, al centro del dibattito pubblico. L’interesse per le religioni e per la spiritualità aumenta, magari a scapito dell’appartenenza alle grandi tradizioni. Da qui la necessità di interrogarsi sul ruolo di Dio oggi.
T.M. Ci sono stati degli aspetti presi in considerazione in maniera particolare?
M.D. Tutti gli interventi sono riconducibili a quattro aree tematiche: il Dio della fede e della filosofia; il Dio della cultura e della bellezza; Dio e le religioni; Dio e le scienze. Ciascuna di essa è stata analizzata sotto diversi aspetti; per esempio nella sessione che ha trattato del rapporto tra Dio e bellezza si è parlato di letteratura, poesia, cinema, televisione (a partire dalla serie “Lost”), arti figurative, musica. Nella sessione su “Dio e le religioni” ci si è occupato del rapporto tra il cristianesimo e le altre confessioni, dei criteri con cui le varie religioni presentano la loro superiorità, del rapporto ambiguo tra religioni e violenza, del ruolo politico del cristienesimo nella società occidentale.
T.M. Insomma Dio ha cittadinanza in queste varie espressioni della cultura umana?
M.D. La risposta è sì, lo hanno ribadito i pensatori cattolici, ma lo hanno riconosciuto anche i pensatori dichiaratamente atei o sospettosi nei confronti del magistero della chiesa: non è mancato chi ha sostenuto l’inconsistenza della dottrina sociale della Chiesa. Un sì a tre livelli: storico, teoretico e pedagogico. Storicamente è un dato incontestabile che tutte le espressioni culturale dell’uomo siano state influenzate dalla religione. Per limitarmi ad alcuni esempi del cristianesimo, lo sviluppo dell’arte figurativa, la scienza galileiana moderna e il concetto di laicità alla base della democrazia sono di fatto emersi proprio in seno al messaggio evangelico, anche se poi si sono magari distaccati da esso. Il legame tra cultura e religione non è solo fattuale, ma è ben più profondo. La natura umana fatta a immagine e somiglianza di Dio ha sete di vero, di bene, di bello, di rapporti interpersonali, di giustizia. A livello pedagogico è possibile far emergere questa traccia di Dio, ora più labile, ora più evidente, da tutte queste dimensioni culturali, non appena ci si accorga di quella inquietudine da cui scaturiscono e di cui ho già accennato.
T.M. Sono stati offerti contributi originali al dibattito?
M.D. Scopo principale del convegno era fare il punto della situazione, cioè stabilire se e in quale misura la questione religiosa è rilevante per l’uomo contemporaneo, spesso stancamanente soddisfatto del progresso e della tecnologia. Non sono comunque mancati contributi significativi. Solo qualche esempio. Il filosofo Spaemann ha fornito nuove argomentazioni filoosfiche a sostegno dell’esistenza di Dio, quale quella a partire dalla “grammatica del futuro anteriore”. Brague ha proposto che il confronto tra le religioni non debba partire dall’autocomprensine di ciascuna di essa, ma da principi esterni: superiore rispetto alle altre sarà dunque quella religione che accetta di lasciarsi giudicare su piani diversi. La sessione su “Dio e le scienze” ha mostrato come le recenti scoperte fisiche e cosmologiche aprano lo spazio alla dimensione religiosa. La scienza non può, né deve dimostrare l’esistenza di Dio, come erroneamente tentano di fare alcune sette evangeliche americane, ma nel loro stesso riscontrare regolarità, proporzioni, esattezza, straordinarie coincidenze nell’ordine cosmico possono aiutarci a riscoprire il senso della creazione. Al rifiuto della teoria del “disegno intelligente” si è accmpagnato quello dell’ideologia evoluzionistica che, al di là della scienza, nega che l’evoluzione abbia un senso e rifiuta di interrogarsi sulla sua stessa possibilità.
T.M. Ci sono stati alcuninomi importanti e noti al grande pubblico?
M.D. Un evento del genere va apprezzato per gli argomenti proposti, non per quanto siano famosi i partecipanti. Chi va spesso in televisione, non ha tempo di fare ricerche serie! In ogni caso al tavolo dei relatori si sono presentati i cardinali Bagansco, Caffarra, Ruini e Scola; tra i nomi più noti Ravasi, Fisichella, Bignardi, Ferrara, Cacciari, Severino, Sequeri, Nowak e Coyne. In generale l’intero mondo accademico italiano era rappresentato.
T.M. Tutti d’accordo? Non si rischia un ribadire posizioni con poco senso critico?
M.D. Direi di no, il clima era sereno, seppure le posizioni presentate non erano univoche. Ciò è emerso con chiarezza nei temi bioetici quali aborto, eutanasia, trattamento dell’embrione e in quelli politici, sul ruolo pubblico che la Chiesa dovrebbe o meno avere.
T.M. Dibattito acceso, discussioni serie, temi interessanti. Ma quale ricaduta tutto ciò può avere nel concreto?
M.D. Nessuno è così ingenuo da aspettarsi delle ricadute nell’immediato. Piuttosto si tratta di tenere vive certe domande, far incontrare persone intellettualmente impegnate, proporsi come promotori di cultura, alta e senza aggettivi. L’opinione pubblica effettivamente appare distante, ma l’opinione pubblica non esiste; esistono persone alle quali si può parlare. Bisogna però avere aqualcosa da dire e avere gli strumenti adeguati per dirlo. Questo secondo aspetto è il più problematico, perché nell’epoca della comunicazione globalizzata ciò che fa notizia è l’evento di impatto, mentre il messaggio del vangelo è sconvolgente sì, ma silenzioso, sobrio, discreto, autentico.
T.M. Una battuta finale.
M.D. Per un ligure gli orari romani sono pressochè improponibili. L’ultima sessione alle 19:30 si prolungava almeno fino alle 21, cena ore 22:30…
T.M. Una battuta finale seria?
M.D. La presenza di così tante persone e il clima che si è creato hanno fatto sì che Dio non fosse solo l’oggetto delle discussioni, ma fosse il protagonista di quelle giornate. Solo la Sua presenza può dare la forza di interpretare e orientare il cammino dell’uomo di oggi. Un uomo in cammino, pellegrino del tempo e desideroso di assoluto.
T.M. E’ possibile ricavare un suggerimento pastorale da tutto ciò?
M.D. Forse. Se la pastorale non è una tecnica, ma un modo di rapportarsi alle persone, direi che linsegnamento di queste giornate può essere riassunto così. Il nemico da battere non è più l’ateismo, ma l’indifferenza; non è più il rifiuto di Dio, ma la superficialità del proprio atto di fede. Oggi, a differenza di ieri, non è la sete di Dio che manca, ma la conoscenza di Dio. Una conoscenza fatta di nozioni, di intelligenza, di amore.
Tommaso Metonda
SU INTERNET SONO DISPONIBILI IMMAGINI DEL CONVEGNO, BASTA CERCARE IL SITO UFFICIALE DELL’EVENTO SU GOOGLE, DOVE CI SONO ANCHE I TESTI DELLE RELAZIONI

Convocazione Assemblea Plenaria Iscritti 22 Gennaio 2010 ore 21

Vernerdì 22 Gennaio 2010 alle ore 21 presso la sede di via Carattino in Varazze
è convocata l'Assemblea degli iscritti , a questa sono invitati anche amici, simpatizzanti e aspiranti soci.

L'ordine del giorno prevede :
- relazione attività 2009
- bilancio 2009
- programmazione attività 2010
- programmazione attività interne e riunioni settimanali
- Conferma o rinnovo del Consiglio 2010-2011
- affiliazione ANSPI
- contributi e elaborazione progetti bandi
- Varie ed Eventuali

In tale occasione avrà inizio anche il TESSERAMENTO KAIROS - ANSPI 2010
per questo si avrà tempo sino a tutto febbraio e per i nuovi aderenti o interessati
è comunque possibile rivolgersi presso gli uffici parrocchiali di Sant'Ambrogio di via Carattino 22 o incontrarci presso gli stessi ogni venerdì del mese alle ore 21, disponibilità che rimane comunque per tutto l'anno!!!


Per ulteriori informazioni telefona ai : 019/97416; o scrivi a cckairos@libero.it

Contattarci potrà essere per te una “opportunità” di incontro, dibattito, partecipare ad organizzazione di eventi culturali, di musica , arte, cinema, e non per ultimo di crescita personale.

TI ASPETTIAMO!