venerdì 11 dicembre 2009

“Osservando la colomba eucaristica … riflessioni sull’avvento” Tiglieto 22 Novembre 2009



Il fervore di San Bernardo sull’avvento parte da quel versetto dei salmi che è illustrato con il columbarium eucaristico presente nell’abbazia di Tiglieto, “Mentre voi dormite tra gli ulivi, splendono le ali d’argento della colomba, le sue piume dai riflessi d’oro” salmo 67 versetto 18.
La prima ala della colomba è paragonata all’avvento di Cristo nella storia a Natale, proprio per celebrare questa considerazione dalla prima domenica di avvento in convento si recita cantato “A te innalzo i miei occhi vieni Signore in mio aiuto”.
Vieni Signore nella storia, il primo avvento nella storia è l’incarnazione, il verbo eterno che è Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, si incarna nel ventre della Madonna, questo abbassamento di Gesù fino a noi, di Dio che per amore dell’uomo, che lo ha lasciato, si fa uno di noi.
Un amore profondo porta a fare qualunque cosa, quando si ama sul serio si è pronti a sacrificare tutto e questo sacrificio non pesa, se riusciamo a dimostrare alla persona che amiamo e magari ci riama la profondità di questo amore, qualcuno dei sacrifici fatti, siamo le persone più felici del mondo.
Così, se l’amore umano che è imperfetto, da’ questi risultati, si provi a pensare all’amore divino per la sua creatura, creatura che gli ha voltato le spalle.
E’ questo Amore che spinge il Padre a donare all’uomo la realtà più preziosa che ha, suo Figlio Gesù, il “suo Figlio prediletto”.
Ma se consegna Gesù sapendo che verrà crocifisso è forse un cattivo padre? Il Signore non è un despota che fa soffrire il figlio perché non vuol far soffrire la sua creatura, è per dimostrare fino a che punto ama la sua creatura, che dona suo figlio.
Con l’incarnazione contempliamo questo amore , questo dono del Figlio nella potenza dello Spirito Santo. Anche se la salvezza l’attribuiamo al Figlio, la creazione al Padre, la santificazione allo Spirito Santo, si manifestano sempre le tre persone, anche nella creazione c’è questo triplice intervento il Padre nel Figlio, attraverso la parola che è il suo verbo e che da la vita, attraverso il suo spirito che si libra sulle acque; nell’incarnazione il Figlio si incarna ma è lo Spirito Santo che prende possesso del grembo della Vergine Maria ,che con la sua umiltà contribuisce a conferire natura umana a Gesù, veramente figlio di Dio e figlio di Maria.
Conoscendo, infatti, quali sono i meccanismi che sottendono alla creazione della vita umana, si capisce come Gesù sia vero Dio e vero uomo, in tutto il suo essere e in tutte le sue cellule.
Ma c’ è un altro avvento ed è la seconda ala della colomba che rappresenta l’avvento di Gesù alla fine della storia, che si affianca all’avvento di Gesù nella storia.
E’ in questa luce, che la Chiesa raccomanda la vigilanza, per la fine di un mondo che non si sa esattamente quando sarà, una fine del mondo che per noi coincide con la fine della nostra vita.
Quando cessiamo di vivere nel tempo, e si passa la soglia della morte, secondo la teologia contemporanea avvengono già lì il giudizio particolare e il giudizio universale perché la persona entrando nell’eternità ritrova il suo corpo e il suo spirito.
Il momento in cui vi sarà il passaggio è ignoto a tutti, nessuno lo sa neppure gli angeli e il Figlio.
Abbiamo come un usufrutto della vita dal momento della nascita fino al momento della morte, momenti decisi da Dio, che non possiamo conoscere.
Quando, però, la vita è nelle nostre mani noi possiamo modificarla, con una vigilanza non paurosa, ma una vigilanza amorosa, che renda evidente un’attesa attiva, per noi che crediamo la morte non è altro che una porta che si apre sulla vera vita. Perché questa ,seppur bella e intensa è solo un assaggio.
Se siamo in grado di gradire e usare bene questo tempo, il Signore ha riservato per noi ben più grandi cose, il senso dell’attesa è proprio questo.
Infatti, Giovanni alla fine dell’Apocalisse, dirà che, cantano insieme lo Spirito e la Sposa ai piedi dello Sposo Gesù, la Sposa che attende lo Sposo, lo Spirito che mette sulla bocca dei presenti l’ inno “Vieni Signore Gesù”..nella nostra vita, non solo nel momento della morte.
C’è un ritornello che si ripete nell’Antico Testamento ma anche nell’Apocalisse, “Io sono l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine, Colui che è, che era e che viene”, non che sarà, è eterno come il padre, è entrato nel tempo e questo ingresso di Gesù nel tempo è anche nella vita di ciascuno di noi, nell’esistenza concreta di ciascuno, creando un avanti Cristo e un dopo Cristo nella vita di ognuno, facendo sperimentare la conversione, cambiando totalmente il modo di pensare.
Tra la prima ala, Gesù nella storia, e la seconda ala, Gesù alla fine della storia, c’è l’eucarestia, che è l’avvento di Gesù nell’oggi, nel tempo, questo unirsi della Sua persona alla nostra persona, questo avvento di Gesù nella eucarestia e nella storia collega il primo avvento all’ultimo”Egli è qui per te”perché nel sacramento dell’eucarestia, Gesù rinnova per te i momenti della sua passione, morte e resurrezione, nell’attesa della sua venuta.
Nella vita di tutti i giorni è necessario ripetere ,rinnovare i misteri di Gesù, come se li vivessimo oggi,.
Aiutati dall’anno liturgico si ripetono questi eventi non come commemorazione ma come memoriale, lo Spirito Santo sa abolire la via dello spazio e del tempo per immergerti totalmente nella storia ed ecco che nei giorni più importanti dell’anno non c’è solo una coincidenza generica , il 25 dicembre i pagani festeggiavano il sole, perché il giorni inizia ad esser più luminoso, il sole per i cristiano è Cristo e allora si fissa quella data per i memoriale della sua nascita, mentre l’avvenimento più importante la Pasqua coincide persino, con gli avvenimenti del passato, a giorni e a ore: la domenica delle Palme si ripete l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, il giovedì santo si celebra l’ultima cena alla sera, il venerdì santo la passione di Gesù alle tre, la notte del sabato la veglia pasquale in attesa della resurrezione. Una chiesa che insegna al cristiano facendo fare delle esperienze.
Questo per dire che l’avvento del Signore è per noi e quindi l’attesa deve essere una condizione dell’esistere, anche di fronte alle situazioni più dolorose, soprattutto perché è nel dolore e nella persecuzione che la Chiesa viva ha trovato la sua forza, mentre nell’agio e nell’abitudine si assiste all’allontanamento e al raffreddamento del fervore.
oggi, si assiste ad una stanchezza cristiana, non aiutata da una società che spesso lascia liberi di credere, ma emargina, permettendo che la comunicazione sociale disegni il credente come lo sprovveduto, non in grado di essere demiurgo della sua vita, presentando un eroe quasi mai religioso, che si fa giustizia da solo, i suoi diritti in autonomia.
La condizione vera dell’essere oggi cristiano è di dare la vita fino in fondo, sia pagando con la propria vita quello in cui si crede, ma anche, in modo meno cruento, cercando di essere controcorrente, combattendo quei valori che appaiono essere contrari all’insegnamento di Cristo, ai quali, però, spesso ci si lascia andare.
E’, quindi necessaria questa vigilanza amorosa dell’avvento, questo accogliere Gesù che viene nella nostra vita, aspettare facendo, vivendo concretamente i misteri di Cristo e soprattutto realizzare una vera conversione.
Una conversione intesa Dantescamente come una discesa negli inferi del nostro io, chiamando i nostri limiti e i nostri peccati per quello che sono, un’estrema sincerità ed una estrema conoscenza di noi stessi, dei nostri sentimenti, dei nostri atteggiamenti.
Una volta riconosciuti chi siamo, che non si può fare senza una Grazia particolare del Signore, dobbiamo specchiarci in Cristo per vedere se i nostri sentimenti, i nostri atteggiamenti , il nostro essere, concorda o discorda con l’essere, i sentimenti, l’atteggiamento di Cristo: questa è sia una discesa agli inferi ma anche una purificazione. Se io ho il coraggio di strappare da me tutte le cose contrarie a Cristo e sostituirle con i suoi sentimenti , io sono già in Paradiso, perché non sono più io che vivo ma Cristo che vive in me.
Ci vuole tutta una vita per una conversione autentica: non è il momento di passaggio dall’incredulità alla fede, ma è l’assimilarci a Gesù, che si rende possibile perché si è fatto uno come noi.
La vera conversione è assumere i sentimenti, gli atteggiamenti e tutti i modi di fare che Cristo avrebbe se fosse me ne mio tempo e con l’avvento nell’eucarestia si ha il momento più alto di questa unione, Gesù stesso diventa me ed io divento lui, quando mi unisco al suo Corpo e al suo Spirito.

Il Segretario - Francesca Craviotto

mercoledì 2 dicembre 2009

Varazze - Beit - Jala . Notizie dalla Terra Santa Don Giulio Grosso, nominato Canonico Onorario del Santo Sepolcro di Gerusalemme






È un ponte lungo quasi mille anni quello che si consolidato la settimana scorsa tra Varazze e Beit – Jala. Tra il 14 ed il 21 novembre una delegazione ha fatto visita alla Città della Palestina, del comprensorio di Betlemme, che dal 2006 ha stabilito rapporti stretti d’amicizia con la Città di Varazze, gemellaggio che ha visto negli ultimi anni numerose collaborazioni ed opere.
Nell’estate 2006 un gruppo di circa quaranta scout palestinesi cristiani di Beit – Jala fu ospite della cittadina rivierasca, a consolidamento del legame ed in ricambio delle visite ufficiali già precedentemente effettuate da delegazioni varazzine. In quei giorni i ragazzi hanno potuto visitare tutta la riviera, partecipare ad eventi o fare cose mai viste o immaginate prima : prendere il treno o tuffarsi nel mare.
Da allora si sono svolte molte iniziative di beneficenza a supporto di alcuni progetti che le Parrocchie cittadine ed il Comune stanno portando avanti. Occasioni anche per conoscersi meglio, saperne di più… capire. Fin dagli inizi molte associazioni hanno operato per questi eventi, serbano ricordo splendido in particolare della visita dei giovani di Beit – Jala : soprattutto l’Azione Cattolica ed il Circolo Culturale “Kairos”.
In occasione della Festa Patronale di Santa Caterina di quest’anno, 30 aprile scorso, fece visita a Varazze il patriarca emerito di Gerusalemme Michel Sabbah.
Era il 1139 quando il Vescovo savonese di allora , Ardizio, faceva atto di donazione della chiesa varazzina ad Ansellino, vescovo della Chiesa di Betlemme che si era “rifugiato” a Varazze. Stabilì la loro sede nella antica chiesa di San’Ambrogio , già esistente, ai piedi della collina di “Tasca”.
Da allora le testimonianze di queste presenza (si pensa per circa tre secoli – sino al 1424) sono rimaste e molte. Basti pensare all’ospedale cittadino (oggi RSA) che ha conservato attraverso i secoli il nome di Santa Maria in Bethlem; fondato dai monaci ospitalieri; primo “centro organizzato” di assistenza per ammalati , poveri e sofferenti.
Molto della storia è ancora a noi celato e la distanza nel tempo ne dirada le testimonianze ma, diversi sono i segni lasciati, ed il legame è continuato nei secoli….
Primo Patriarca Latino dell’era moderna fu Giuseppe Vallerga (1814-1872), la cui famiglia proveniva da Alpicella, sulle alture di Varazze. Missionario in oriente ricevette il difficile incarico nel 1847 da Papa Pio IX. Diene subito inizio ad un grande progetto di rinnovamento : costruì case, orfanotrofi, il nuovo ospedale, la chiesa cattedrale ed il seminario. Ancora oggi Padre Vallerga è ricordato da tutti gli abitanti con grande affetto e riconoscenza.
La delegazione guidata dal Vescovo di Savona Mons. Vittorio Lupi, dal Sindaco di Varazze Prof. Giovanni Delfino e dal Parroco di Sant’Ambrogio don Giulio Grosso ha avuto modo di conoscere meglio la situazione di quelle Terre, compiendo nel corso della settimana una “vera visitazione” alle comunità cristiane
Nelle prossime settimane,a puntate, avremo modo di raccontare quanto visto e vissuto con le esperienze e le testimonianze dei presenti.
Prima notizia, tra le ufficialità, che giunge da Gerusalemme è stata la nomina, in data 15 novembre, del Parroco Don Giulio Grosso a Canonico Onorario del Santo Sepolcro di Gerusalemme, secondo decreto n. 57 del 2009 del Patriarca, Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal.
Al termine della Santa Messa domenicale delle ore 10, nella Chiesa di Beit-Jala, il cancelliere del Patriarcato latino, Mons. William Shomali, ha dato lettura del documento : la motivazione è legata all'amore e la devozione dimostrata per la Terra Santa da parte del Parroco. Grande applauso e particolare affetto è scaturito verso il sacerdote, e con lui per tutta la delegazione varazzina-savonese (con particolare menzione per il lavoro svolto della Sig.ra Adele Locatelli).
Al termine della Celebrazione, molto partecipata dalla comunità, i sacerdoti celebranti, guidati da Mons. Vittorio Lupi, hanno salutato i presenti sul sagrato della Chiesa, condividendo momento di festa, di musica e d'incontro.
Successivamente i partecipanti al pellegrinaggio, circa venti persone, sono stati ospiti a pranzo nelle famiglie degli amici di Beit - Jala/ Betlemme. Momento migliore non poteva concludere la partecipazione comune alla Santa Messa e consolidare un rapporto d'amicizia vero. Accoglienza più che famigliare quella riservataci. Grazie al Parroco Abuna Ibrahim Shomali.
Il riconoscimento al Can. Don Giulio Grosso,oltre che per il suo lavoro, va a tutta la comunità di Varazze e ne siamo felici. Il prossimo anno sarà fissato momento ufficiale per la vestizione da parte del Patriarca di Gerusalemme.
Come circolo Culturale Kairos, non possiamo che congratularci con il Nostro Presidente, porgere i nostri più sentiti auguri....e allora ad multos annos....Rev.do Domino Mons. Julio Grosso!

foto e testo di Lorenzo Grazioli

la Chiesa Parrocchiale di Beit-Jala


Festa al termine sul sagrato

Mons. Vittorio Lupi, Vescovo di Savona Noli ed il Can. Giulio Grosso ascoltano le testimonianze dei presenti sul sagrato.
Gerusalemme- il Patriarca Emerito Mons. Michel Sabbah ed il Parroco don Giulio Grosso



domenica 8 novembre 2009

La Carità di un Medico - Giuseppe Massone



Il 28 novembre alle ore 17, nell’aula consiliare del Comune di Varazze, in occasione dell’undicesimo anno dalla scomparsa di Giuseppe Massone, si terrà un incontro in suo ricordo nel corso del quale verrà presentato il libro di Paola Massone, la nipote,
Giuseppe Massone - la carità di un medico edito dalla S.Paolo.
Saranno presenti, oltre alle autorità civili e religiose cittadine, il vicario vescovile don Andrea Giusto, il giudice Adriano Sansa, il provinciale dei Carmelitani scalzi padre Giustino Zoppi e la probabile partecipazione del giornalista Enzo Melillo di RAI3 Liguria.

Biografia nata da un’esigenza forte, stimolata dall’interesse sempre più ampio e diffuso suscitato dalla figura di Giuseppe Massone, un medico che riconosceva nel paziente e nel fratello sofferente l’identità del Cristo.
Un’identità alla quale aveva conformato anche il suo agire in ogni ambito in cui le sue attività politiche e sociali, la sua professione ed i suoi interessi culturali o di fede lo avevano portato.

La vita di un uomo che ha lasciato un grande ricordo dove ha vissuto per il modo competente e generoso con cui aveva esercitato la sua professione di medico, per il suo impegno politico e sociale e soprattutto per la testimonianza della sua fede coerente e operosa.

Il 12 novembre di quest’anno saranno gli 11 anni dalla morte di Giuseppe Massone(1910-1998); domenica 29 novembre alle ore 10.30 nel cimitero cittadino vi sarà la traslazione delle spoglie nella Cappella cimiteriale dei frati minori Cappuccini che con affetto e riconoscenza accolgono lui, terziario francescano, nella grande famiglia di S.Francesco; presente il Provinciale dei Cappuccini padre Francesco Rossi che celebrerà la Santa Messa; giorno di memoria proprio dei Santi Cappuccini.

L’11 dicembre, presso la Sala Vasè della Società Operaia Cattolica “N.S. della Misericordia” in via Famagosta, 4 a Savona, per il ciclo “incontri con l’autore”, sarà ospitata Paola Massone che presenterà la biografia di Giuseppe Massone da lei curata.

“Wittgenstein, Tommaso e la cura dell’intenzionalità” di Marco Damonte - Genova mercoledì 18 novembre



Ci congratuliamo con il nostro amico e tesoriere Prof Marco Damonte che presenterà la sua pubblicazione “Wittgenstein, Tommaso e la cura dell’intenzionalità”
mercoledì 18 novembre alle ore 16:30 presso la biblioteca del Dipartimento di filosofia Via Balbi, 4 Genova
.
Il testo è intitolato “Wittgenstein, Tommaso e la cura dell’intenzionalità”, edito dalla Mef di Firenze. Ne discuteranno il professor Mario Micheletti, docente di filosofia morale presso l’Università di Siena e la professoressa Montecucco, docente di filosofia della mente presso l’ateneo genovese moderati dal professor Carlo Lupi, direttore dell’Istituto di scienze religiose di La Spezia.
Il saggio mette a confronto il pensatore domenicano vissuto nel medioevo con il filosofo novecentesco, nato in Austria e insegnante a Oxford sul tema della conoscenza. Un viaggio intellettuale a cavallo di due epoche e due orizzonti, con importanti risvolti nel dibattito e nella cultura contemporanea. L’autore varazzino sta attualmente continuando questa ricerca grazie ad una borsa di studio del Centro Universitario Cattolico di Romam oltreche il Dottorato di Filosofia presso la stessa Università di Genova.

martedì 27 ottobre 2009

Intervista al prof. Carlo Lupi : FUOCO D’AMORE, SCINTILLA DI VERITÀ E LEGNA DI GIUSTIZIA - CARITAS IN VERITATE -






Nel 633^ del passaggio di S. Caterina da Siena da Varazze, il Circolo Cultrale Kairos d’intesa con la sezione di Varazze dell’associazione Internazionale dei Caterinati, la Parrocchia di S. Ambrogio e il Comune di Varazze, hanno organizzato una serie di appuntamenti. Tra di essi ricordiamo la visita al Santuario della SS. Trinità (chiesa di S. Caterina) dove il ciclo di affreschi ripercorre le tappe della vita della Santa e una conferenza sull’ultima enciclica di Benedetto XVI, intitolata Caritas in Veritate. Gli organizzatori si dicono certi che la senese avrebbe volentieri accettato che si parlasse non di lei, ma di questo documento. Il suo affetto per il Papa e la sua attenzione per i bisogni della società lo suggeriscono. Relatore d’eccezione il prof. Carlo Lupi, caterinato, per dieci anni collaboratore dei Cappellani del Lavoro dell’Arcidiocesi di Genova, poi docente di Storia della Filosofia presso l’Università di Genova ed ora Direttore dell’Istituto di Scienze Religione a La Spezia. Riusciamo a porgli qualche domanda prima della sua relazione.
D. Quale tipo di enciclica è la Caritas in Veritate?
C.L. Si tratta un’enciclica sociale. In un mondo di emozioni passeggere e opinioni soggettive è capace di offrire alcuni punti fermi e alcune idee forti sul nostro tempo.
D. Come potremmo definire la dottrina sociale della Chiesa? Quale il contributo specifico di questa enciclica?
C.L. La dottrina sociale è quel corpo dottrinale con il quale la Chiesa, ispirata dallo Spirito, legge gli avvenimenti della storia mentre accadono. Essa non contiene soluzioni pronte, ma aiuta a leggere l’attualità alla luce del Vangelo. La peculiarità della Caritas in Veritate consiste nel non essere nata in risposta a problemi concreti, ma nel ricordare quali sono i principi della convivenza tra gli uomini, delle relazioni interpersonali, del bene comune.
D. In estrema sintesi in che cosa consistono tali principi?
C.L. Potrebbero essere così riassunti: lo sviluppo umano integrale nella verità e nella carità. La prima parte di questa definizione vale per tutte le persone, non a caso la lettura dell’enciclica è raccomandabile anche ai non credenti. Il riferimento alla verità e alla carità rimandano agli aspetti teologici. La carità non è mera beneficenza, ma capacità di vedere gli uomini con gli occhi di Gesù Cristo che non può fare a meno di amarle in quanto sue creature e proprio per questo cerca di strapparle dalle dinamiche di peccato in cui si trovano a vivere. La verità è l’essenza stessa di Dio, il principio per cui ogni verità è tale. Come diceva Caterina non si può amare senza conoscre: per questo verità e carità vanno insieme.
D. Il riferimento alla verità oggi non è facile.
C.L. Purtroppo la verità è esigente, mentre gli uomini vorrebbe una vita facile. Il problema è che ogni uomo per vivere ha bisogno di criteri di riferimento: la verità viene allora sostituita dall’utile, dal piacre o dalla violenza che vuole imporsi. Le conseguenze le abbiamo sotto gli ochhi. Senza verità è difficile parlare di ciò che è bene e di ciò che è giusto.
D.. Potremmo dire che questa enciclica sociale presenta un modello di uomo?
C.L. Certamente. Lo sviluppo armonico e la dignità dell’uomo sono la chiave con cui il Pontefice affronta i problemi dell’economia, della finanza, della demografia, dell’ecologia e così via.
D. Come migliorare, in concreto, la società nell’epoca della globalizzazione?
C.L. Non bisogna mirare alla società perfetta, con il rischio di utopia o ideologia. Bisogna invece prestare attenzione a relazionare la società e il progresso con l’etica, perché senza etica si cade in meccanismi che rischiano di stritolare l’uomo con la scusa di aiutarlo, come ad esempio certa tecnologia. O il vivere sociale ha fondamenti oggettivi condivisibili, oppure vince la dittatura del numero e della violenza. Un grosso pericolo è quello di assolutizzare un aspetto dello sviluppo umano a scapito degli altri. Aver tralasciato la politica a vantaggio dell’economia e questa a vantaggio della sola finanza sono proprio le ragioni di quella crisi di cui ci lamentiamo.
D. In quest’ottica la crisi avrà certo della responsabilità, ma la via di uscita sta nel promuovere la dignità dell’uomo.
C.L. La crisi economica è solo un aspetto di una crisi più profonda della nostra epoca, come osserva Benedetto XVI. Si tratta di cogliere le sfide che ci stanno davanti con speranza e risolutezza. Ciascuno nel suo piccolo, nella sua famiglia, nei gruppi che frequenta, nel luogo di lavoro, può e deve contribuire a migliorare la dignità dell’uomo anche quando ciò costa fatica e sacrificio. Non ci sono solo i problemi bioetici e le grandi scelte politiche. C’è urgenza di umanizzare sempre di più il nostro mondo, riconoscendo che l’uomo è immagine di Dio e da lui attinge la sua grandezza. Quando il rapporto con Dio fallisce, fallisce anche il rapporto tra le persone. La crescente solitudine esistenziale di molti giovani in quest’epoca di comunicazione informatica ne è la prova. La Caritas in Veritate è davvero di aiuto per districarsi in quello che succede e di sprone a impegnarsi nella direzione giusta.


Domenica 4 ottobre è stata celebrata, come di consueto, la S. Messa alle 9.30 nel Santuario della Santissima Trinità in forma però particolarmente solenne dal Rev.do Parroco Don Giulio Grosso, presenti le Autorità cittadine, il Sindaco Prof. Giovanni Delfino, il locale gruppo dei Caterinati e molti fedeli. Si è fatta così memoria Cittadina del passaggio della Santa a Varazze, Patrona d’Italia da settant’anni insieme a San Francesco (1939-2009). Al termine riunione di programmazione del locale gruppo della Ass. Int. dei Caterinati, occasione anche per ricordare Carolina Bo, Giuseppe Massone e Tino Benedetto Delfino. È stata riconfermata in maniera unanime Presidente del gruppo per il triennio 2010-2012 la Dott.ssa Marina Delfino, sarà affiancata dal Consiglio Direttivo così composto : Clara Cavallero Bassafontana, Bianca Caniggia, Antonio Danaidi e Lorenzo Grazioli; saranno coadiuvati dall’assistenza dei Frati Domenicani.
La domenica seguente, 11 ottobre , al termine della Santa Messa, attento gruppo di persone ha partecipato alla visita guidata del Santuario Cateriniano, presente il Consigliere delegato alla Cultura Mariangela Calcagno e delegazione del Circolo Dialogos di Savona.


Tommaso Metonda

Venerdì 18 settembre è stata possibile una ultima visita guidata prima della sua demolizione





CULTURA : STORIA SAVONESE


Alla scoperta del quattrocentesco Arsenale Sforzesco di Savona
La Consulta Culturale Savonese ne ha curato il percorso e la documentazione, difendendone la conservazione : sarà una pagina di storia persa.

Significativa ed importante l’iniziativa svoltasi il 18 settebre scorso, nel pomeriggio, a Savona; a proporla la Consulta Culturale Savonese (organizzazione di coordinamento delle quattro associazioni savonesi "A Campanassa", Istituto Internazionale di Studi Liguri - Sezione Sabazia, Italia Nostra - Sezione di Savona e Società Savonese di Storia Patria). Una “Ultima Visita” al complesso monumentale del quattrocentesco Arsenale Sforzesco di Savona , costruito nel 1472 dai Duchi di Milano che al tempo governavano sulla Città.

Presente una “delegazione” di Varazze, costituita dai giovani del Circolo Culturale Kairos, che non hanno voluto mancare l’occasione segnala dagli amici delle associazioni savonesi. Hanno quindi potuto documentare, anche fotograficamente, il sito degli scavi e condividere con i promotori della lodevole iniziativa l’ interesse quanto lo sgomento per le decisioni “demolitive ed irrevocabili” prese.

Ultima occasione poiché il sito verrà demolito, così come da progetto Bofill ed avanzamento lavori nelle aree ex-Italsider. Le Associazioni riunite nella Consulta non nascondono un certo rammarico, fattesi portavoce della possibilità di conservare almeno parte del rinvenimento , dopo accorati appelli : “siamo riusciti a ottenere che rimanesse conservato un tratto della cortina fortificata lungo il mare, ma non si è purtroppo ottenuto che sotto a quanto progettato da Bofill fosse conservata anche la fitta schiera di pilastri che sorreggevano le "cassine" (i capannoni sotto ai quali venivano tirate a secco le galee della flotta sforzesca). Rimane solo la consolazione che la Soprintendenza Archeologica della Liguria li abbia fatti riportare alla luce e documentare, prima della loro completa demolizione. ”

Numeroso il gruppo dei partecipanti, nonostante il tempo e la pioggia, che non ha voluto rinunciare all’incontro, accompagnati nell’illustrazione del sito è emersa dalla interessante spiegazione pagina significativa della storia di Savona. Storia legata alla sua tradizione marinara, al porto oltreché militare.
L’Arsenale, secondo la ricostruzione e quanto emerso, doveva essere lungo circa 200 metri e profondo 80 mt; imponente costruzione parallela alla costa poteva ospitare fino a 30 galee. “Il documento più antico, rinvenuto nell’Archivio Sforzesco di Milano, testimonia il numero di 26 galee” così il Prof. Carlo Varaldo, tra i presenti, “In Liguria vi erano all’epoca anche gli Arsenali di Genova e La Spezia, questi, di dimensioni più ridotte, potevano contenere solo sino a una decina di imbarcazioni”.
Imbarcazioni dalle misure già imponenti le galee – circa 45 metri di lunghezza per 5/8 metri di larghezza, trovavano così riparo e rimessaggio nel grande arsenale, incanalate tra imponenti filari di colonne e robuste catene che andavano a legare la struttura sforzesca. Al tempo del suo massimo splendore il porto di Savona era tra i primi cinque del Mediterraneo e l’arsenale non poteva essere da meno.
Raffigurazione più antica di come doveva essere ci giunge da una litografia di inizio ottocento, realizzata su un disegno seicentesco; purtroppo i lavori in corso nelle aree – ex italsider avevano già demolito parte della struttura conservatasi prima che l’intervento della Sovraintendenza, sollecitata così come gli altri Enti dalle Associazioni della Consulta, obbligasse la documentazione di quanto emerso.

Poteva essere davvero occasione unica di studio visto che, a parte quello Veneziano, in tutto il Mediterraneo non si sono conservati altri Arsenali oltre ad essere l’unico sforzesco esistente.
E’ allo studio un possibile recupero delle colonne e delle strutture rinvenute, da ricollocare in modo opportuno, potendo almeno così testimoniare tanto glorioso passato.
Il monumentale complesso, portato alla luce dopo una sepoltura di quasi cinque secoli, sarà demolito; sì documentato, ma la Città ci perderà sicuramente una pagina di storia…di quella che la rese grande nei mari.

Lorenzo Grazioli

http://www.ilgiornalinodivarazze.it/?p=7553

lunedì 12 ottobre 2009

Memoria del Passaggio di Santa Caterina da Siena a Varazze - Ottobre 2009 - 633° Anniversario

Città di Varazze
in collaborazione con la
Parrocchia di Sant'Ambrogio Varazze ed
l'Associazione Internazionale dei Caterinati - Gruppo di Varazze


Varagine 1376 – Varazze 2009

3 – 4 – 5 ottobre

633^ anniversario della sosta di S. Caterina da Siena



Domenica 4 ottobre

ore 9:30 Celebrazione Eucaristica nel Santuario della SS. Trinità, edificato per volere di Caterina
per fare memoria dell’arrivo di S. Caterina nella nostra terra


Venerdì 9 ottobre

ore 21 Salone Parrocchiale Mons. Calandrone
Prof. Carlo Lupi, caterinato e docente emerito di storia della filosofia presso l’Università di Genova
Fuoco d’amore, scintilla di verità, legna di giustizia
Caritas in Veritate, enciclica sociale di Benedetto XVI

Domenica 11 ottobre

ore 10:30 visita guidata al Santuario cateriniano della SS. Trinità
La vita di Caterina attraverso l’arte

martedì 6 ottobre 2009

Intervista al Segretario Francesca Craviotto - Attività del Circolo

Intervista al segretario del Circolo Culturale Kairos

Un calendario di attività archiviato e uno di nuove proposte

Nella sede sociale di Via Carattino 22 incontriamo Francesca Craviotto, da due anni solerte segretario del Circolo Culturale Kairos-ANSPI. La troviamo indaffarata nel sistemare materiale d’archivio e le chiediamo subito che cosa riguarda.

F.C. Si tratta delle attività estive, inaugurate con la VII edizione del Festival di Musica Sacra Città di Varazze e culminate con “L’estate non scaccia il pensiero”, anch’essa giunta alla VII edizione.

T.M. Entrambi gli appuntamenti sono ormai attesi e conosciuti. Il Festival di Musica Sacra comprende una serie di concerti tenuti tra maggio e giugno in diverse chiese di Varazze, giusto?

F.C. Proprio così: formula vincente non si cambia! Il pubblico, in parte costituito da frequentatori assidui, in parte da amanti del genere e in parte da partecipanti occasionali apprezza la formula dei cinque concerti in due settimane e la possibilità di ascoltarli in luoghi ricchi d’arte e di storia. Per questo cerchiamo sempre di unire all’arte musicale anche altri tipi di arte, come la letteratura, la scultura e la pittura.

T.M. Insomma, già un invito a partecipare alla prossima edizione!

F.C. Certo, ma non solo. Dall’anno scorso registriamo live almeno un concerto della rassegna. E’ già in vendita a 10 Euro il CD con i Vesperae Solemnes de Confessore K339, la Missa Brevis K220 e l’Alma Dei Creatoris K277 di Mozart registrati nel 2008. Quest’anno abbiamo registrato il Requiem; inoltre le Lamentazioni della Settimana Santa di Vallotti (il primo appuntamento di questa settima edizione) sono state incise da una casa discografica per essere distribuite con il numero primaverile della rivita Amadeus. Sono tutte occasioni di poter riascoltare con calma concerti quasi inediti che meritavano di essere in qualche modo conservati e proposti a un pubblico “senza confini”.

T.M. E per quanto riguarda l’”Estate non Scaccia il pensiero”?

F.C. Quest’anno il sottotitolo era “Saperi e sapori nel medioevo varazzino”. La commistione è stata tra archeologia e cucina. I luoghi visitati sono stati due: il monastero di S. Giacomo in Latronorio del XII secolo e gli scavi archeologici all’interno delle vecchie mura. In questo secondo caso la presenza della dott.ssa Bulgarelli della Sovrintendenza ha permesso di apprezzare i lavori in corso, prima che la costruzione di alcuni box renda l’area inaccessibile. Le degustazioni sono state cucinate secondo canoni medievali, nel rispetto degli ingredienti.

T.M. Due momenti molti impegnativi che hanno richiesto parecchia organizzazione. Aspetti positivi e negativi?

F.C. Anzitutto precisiamo che le nostre attività estive non si sono esaurite con queste due manifestazioni. A inizio estate si sono conclusi i corsi della scuola di italiano per stranieri e quelli della scuola di musica: i rispettivi referenti hanno gestito i saggi del caso. Inoltre sono continuati i percorsi storico-letterari guidati nel centro di Varazze, pensati soprattutto per i turisti. Tra le novità il percorso notturno sulle orme del Beato Jacopo, in occasione della festa liturgica a metà luglio. Tra gli aspetti positivi vorrei sottolineare la grande partecipazione e i riscontri degli intervenuti, ma anche la feconda collaborazione con altri enti e associazioni: oltre alla Regione Liguria, a varie confraternite e alla Parrocchia di S. Ambrogio, abbiamo ristabilito subito i contatti con la nuova giunta del Comune di Varazze e ci siamo avvalsi dell’aiuto dell’Istituto alberghiero Miretti, della Foresteria della Croce, del Campanin Russu, del Centro Studi Jacopo da Varagine e della sezione di Varazze dell’Associazione Internazionale dei Caterinati. Tra le ombre potrei lamentare la mancanza di adeguate forze per preparare il tutto: qualche volontario in più non guasterebbe… Altra difficoltà è l’infomazione che non sempre è capillare. In parte abbiamo sopperito con un nuovo sito sottoforma di blog che funge da archivio e da promemoria e offre una certa flessibilità.

T.M. L’indirizzo?

F.C. Eccolo: ______________________________

T.M. Ed ora un po’ di meritato riposo?

F.C. Magari! Al contrario ecco alcune anticipazioni. Anzitutto riprendono le riunioni tra i soci il venerdì sera –ore 21- in questi locali: affezionati, simpatizzanti e semplici curiosi sono calorosamente invitati. Per il 633^ anniversario del passaggio di S. Caterina a Varazze abbiamo già il calendario pronto che invito a consultare sul sito. Il momento culminante sarà una conferenza sull’enciclica sociale di Benedetto XVI “Caritas in veritate” il venerdì 9 ottobre alle ore 21 presso il Salone Mons. Calandrone. Relatore d’eccezione il prof. Lupi, emerito di Storia della Filosofia presso l’Università di Genova e già apprezzato conferenziere nel savonese negli anni ’90. Titolo: “Fuoco d’amore, legna di giustizia e scintilla di verità”. A seguire, a dicembre, in occasione della festività di S. Ambrogio, la presentazione del restaurando polittico del Barbagelata. Infine i “Quattro passi da pastore” nelle vacanze natalizie. Più qualche altro appuntamento non ancora sicuro… per cui rimando agli aggiornamenti via internet.

T.M. Una battuta finale?

F.C. La speranza è che questi appuntamenti possano rappresentare per i partecipanti un piccolo o grande “kairos”, cioè un momento opportuno di riflessione e di pausa per apprezzare il vero, il buono e il bello che ci circonda. E perché questo vero, buono e bello possa favorire l’incontro con il Vero, il Buono e il Bello cui tutti aspiriamo.

Tommaso Metonda

mercoledì 26 agosto 2009

"L'estateNon Scaccia il Pensiero" 2009 VII ed

Proposta culturale per l'estate 2009

Con Il Patrocinio del Comune Città di Varazze, in collaborazione con
la Parrocchia Collegiata di Sant'Ambrogio
Associazione Culturale "Campanin Russu"
Centro Studi "Jacopo da Varagine"


L’estate non scaccia il pensiero 2009- VII edizione


SAPERI E SAPORI NEL MEDIOEVO A VARAZZE


Percorso storico-gastronomico

Degustazione di specialità medievali accompagnate da poesia e musica


Ritrovo in Piazza Sant’Ambrogio ore 19


MARTEDI’ 25 AGOSTO 2009

Monastero di S. Giacomo in Latronorio:

dal XII secolo testimonianza di un recupero


GIOVEDI’ 27 AGOSTO 2009

Indagini archeologiche all’interno delle vecchie mura

Visita a cura dei dott. Fabrizio Geltrudini e Mario Testa

Presentazione dei lavori a cura della dott.ssa Francesca Bulgarelli

della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria



Partecipazione offerta libera,


per info e prenotazioni tel. a 328-4259455 o 392-1507206

trasporto a carico dell’organizzazione

consultare il sito http://circoloculturalekairos.blogspot.com/

o scrivere a cckairos@libero.it


mercoledì 19 agosto 2009

Saperi e Sapori - 25 e 27 agosto - l'estate non scaccia il pensiero 2009

Saperi e sapori: non un mero gioco di parole, ma un suggestivo accostamento tra cultura culinaria e saperi scientifici proposto dal Circolo Culturale Kairos di Varazze i prossimi martedì 25 e giovedì 27 agosto 2009. Il ritrovo è alle ore 19 presso piazza S. Ambrogio.

“Saperi e sapori nel medioevo a Varazze” è il filo conduttore della VII edizione de “L’estate non scaccia il pensiero”, manifestazione ormai tradizionalmente attesa da residenti e ospiti della cittadina rivierasca. Nelle due serate sarà proposta la degustazione di alcune specialità cucinate secondo ricette medievali, con un’attenzione quasi filologica alla scelta degli ingredienti e al tipo di cottura. Il tuffo nel tempo sarà reso ancora più suggestivo dagli ambienti scelti.
La prima serata infatti avrà come contesto il monastero di San Giacomo in Latronorio situato in località Piani di S. Giacomo, al confine con il Comune di Cogoleto, oltre i Piani d’Invrea. Il complesso monastico, risalente al XII secolo è situato in posizione strategica, sia per l’ospitalità dei pellegrini, sia per gli interessi politici della nascente repubblica genovese. Esso è stato recuperato negli ultimi decenni ed oggi sono fruibili la chiesa ed alcuni locali annessi. Un’accurata visita guidata ne metterà in luce la storia e le particolarità architettoniche. Nel frattempo sarà possibile ascoltare la registrazione degli inediti vespri di Mozart, nella versione “Vesperae Solemnes de Confessore K 339”.
La seconda serata sarà l’unica e forse l’ultima occasione per visitare lo scavo archeologico in corso all’interno delle Vecchie Mura nel centro di Varazze, alle pendici della Collina di Tasca, il nucleo più antico e meglio conservato della “Varagine medievale”. Gli scavi, condotti secondo protocollo quali lavori di bonifica per consentire la costruzione di alcuni box, hanno messo in luce le fondamenta di alcuni edifici del basso medioevo e hanno permesso il ritrovamento di frammenti di vasellame. La visita sarà curata dai dott. Fabrizio Geltrudini e Mario Testa che si occupano dello scavo. La Dott.ssa Francesca Bulgarelli della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria presenterà i lavori nel loro complesso. Durante la serata musiche e poesie ispirate alla tradizione dei Carmina Burana allieteranno i partecipanti e accompagneranno le degustazioni.
Entrembe le serate consentiranno la visita di angoli caratteristici e altrimenti accessibili con difficoltà. Si presentano pertanto quali opportunità da cogliere al…. volo!

Marco Damonte

La manifestazione, curata dal Circolo Culturale Kairos, si avvale della collaborazione del Comune di Varazze, della Parrocchia Collegiata di S. Ambrogio, del Campanin Russu e del Centro Studi “Jacopo da Varagine”. La partecipazione è a offerta libera; il trasporto è a cura dell’organizzazione. Per prenotazioni e informazioni è possibile contattare i numeri 328-4259455, 3291507206, consultare il sito http://circoloculturalekairos.blogspot.com o scrivere a cckairos@libero.it

giovedì 6 agosto 2009

21-24 Agosto grande Festa al Solaro per San Bartolomeo

Lunedì 24 agosto, giorno di San Bartolomeo, sarà "festa grande" nell'antico Oratorio sito nel cuore del rione Solaro in Varazze. Infatti l'antica tradizione si rinnova, e la Casaccia dei Pescatori e fabbricanti di carta è già tutta presa per i preparativi dei giorni di festa.
Come già lo scorso anno, il Circolo Culturale Kairos curerà visita guidata all'Oratorio "Conosciamo Natanaele", l'appuntamento è per domenica 23 agosto ore 16, ritrovo in piazza San Bartolomeo.
A completezza dell'invito riportiamo per intero il programma religoso e culturale proposto dalla Confraternita nei giorni della festa.

Il Programma Religioso prevede:
Triduo di Preghiera da venerdì 21 a domenica 23 agosto, animato dalle Corali della Città a cura del Rev.do Padre Predicatore Enrico Arata del Convento Domenicano di Varazze
ore 18,00 - Preghiera del Santo Rosario
ore 18,30 - Celebrazione della Santa Messa

Lunedì 24 agosto - Festa di San Bartolomeo
Ore 8,00 S. Messa
Ore 10,30 S. Messa in suffragio Confratelli defunti, celebrata dal Parroco Don Giulio Grosso con la partecipazione corale di San Domenico
0re 17,00 Celebrazione del Vespro
Ore 20,00 Preghiera a San Bartolomeo e invito alla Processione per le vie del borgo Solaro, soste in Piazza Bovani per la Benedizione al mare e ai monti e nella Chiesa di San Domenico per un momento di riflessione. Al termine Benedizione Eucaristica.
Presteranno Servizio le Bande musicali "Cardinal Cagliero" di Varazze e "Città di Cogoleto"

Menifestazioni Collaterali in Collaborazione con la Città di Varazze
- Da venerdì 21 a lunedì 24 agosto Pesca di Beneficenza - Piazza San Bartolomeo
- Sabato 22 agosto ore 21.15 il Gruppo Teatrale Don Bosco Varazze presenta : "Quellu Meschinettu de..." in tre atti - nel giardino Boschine
- Domenica 23 agosto ore 16,00 Visita guidata all'antico Oratorio di San Bartolomeo a cura del Circolo Cuturale Kairos - ritrovo in Piazza San Bartolomeo
- Domenica 23 agosto ore 21 Concerto della banda Musicale "Cardinal Cagliero" di Varazze - in Piazza San Bartolomeo
- Lunedì 24 agosto Mostra di Pittura a cura Gruppo Artisti Varazzesi - in Piazzetta De Vigerio
- Lunedì 24 agosto ore 17,30 Estrazione Lotteria di Beneficenza in Piazza San Bartolomeo

LA CITTADINANZA ED I GENTILI OSPITI SONO INVITATI A PARTECIPARE

giovedì 30 luglio 2009

Percorsi Storico-Lettererari : proposte per l'estate 2009

Come gli scorsi anni, i soci del Circolo Kairos sono disponibili per percorsi storici ed artistici e visite guidate sul territorio di Varazze anche nel mese di Agosto!
Quest'anno è stato proposto percorso a tema "sulle orme del Beato Jacopo da Varagine" ma è anche possibile, su richista, visitare luoghi e percorrere itinerari diversi.
Per gruppi minimo 6 persone; telefonare per infomazioni a 392-1507206 / 019-97416 o scrivere a cckairos@libero.it

Il Circolo Culturale ringrazia i numerosi partecipanti a "Sulle Orme del Beato Jacopo, percorso storico-letterario" svoltosi in notturna il 19 luglio scorso per l'adesione e l'interesse.
I presenti hanno avuto modo di ammirare non solo alcune opere d'arte di particolare interesse che raffigurano Il Beato Jacopo da Varagine ma, di ascoltarne brani significativi dei suo numerosi scritti; anche se noto ai più per la Legenda Aurea si è dato lettura di brani tratti dalla Cronaca della Città di Genova e dal Liber Marialis. Percorso artistico che ha condotto i visitatori dal Convento Domenicano di Varazze alla Collegiata di Sant'Ambrogio passando per le vie del centro storico con sosta al Palazzo Beato Jacopo.
Il Direttivo del Circolo Culturale Kairos ringrazia inoltre quanti hanno collaborato e reso possibile questo appuntamento : in primis i Rev.di Frati Domenicani del Convento di Varazze , il Parroco di Sant'Ambrogio Don Giulio Grosso ed il Centro Studi Jacopo da Varagine.
Il Circolo Kairos da ormai quasi 10 anni si impegna anche in questo tipo di eventi, altri percorsi tematici sono e saranno proposti per il futuro. Si ricorda inoltre la possibilità di svolgere per piccoli gruppi percorsi storico-letterari nel territorio di Varazze, grazie ai nostri volontari Simone e Lorenzo.(contattaci sul sito, tramite e-mail o telefono come dai dati a lato).

Grazie anche agli organi della stampa che hanno dato visibilità all'inizativa sia sulla carta stampata che sul web, rassegna stampa:

http://www.ivg.it/2009/07/16/varazze-in-notturna-sulle-orme-del-beato-jacopo

http://www.ilponente.com/index.php?p=15458

http://www.ilgiornalinodivarazze.it/2009/07/16/%E2%80%98sulle-orme-del-beato-jacopo-in-notturna/

http://www.ponentevarazzino.com/2009/07/15/varazze-percorso-storico-letterario-%E2%80%98sulle-orme-del-beato-jacopo%E2%80%99-in-notturna/



Domenica 19 Luglio



PERCORSO NOTTURNO
SULLE ORME DEL BEATO JACOPO:
TRA CRONACA E LEGENDA
ICONOGRAFIA JACOPEA
A VARAZZE
Percorso passeggiando tra la storia per le vie di Varazze, dal Convento Domenicano di Varazze che conserva le ceneri del Beato Jacopo ed importante polittico del 1452 attribuito a Simone da Pavia sino alla Chiesa Collegiata di Sant'Ambrogio e alla Tela di Santo Tagliafico che impressiona il Beato nell'atto di pacificazione tra le fazioni genovesi. Questi e molte altre le opere e gli spunti che saranno illustrati; con "l'accompagnamento" di letture scelte dagli scritti del grande Arcivescovo, autore della Legenda Aurea e della Cronaca della Città di Genova.
Questo un modo per ricordare il Beato, Patrono della Città di Varazze insieme a Santa Caterina da Siena, di cui recentemnte si è fatto festa nella "nativa" Casanova e memoria liturgica il 13 luglio scorso.


Ritrovo Ore 21.00 in Piazza San Domenico

giovedì 2 luglio 2009

SABATO 11 LUGLIO - Presentazione del Documento di Sintesi dei lavori del Convegno Diocesano a Varazze

Al termine della Celebrazione Eucaristica prefestiva di SABATO 11 delle ore 21, nell'Oratorio di San Giuseppe in Varazze sarà presentato alla Comunità il Doumento Conclusivo del Convegno Diocesano della Nostra Diocesi di Savona-Noli.
Il Convegno Diocesano si è svolto a Savona nei giorni dal 19 al 21 giugno e ha visto la sua conclusione Domenica 28 giugno.
E' intento della Parrocchia di Sant'Ambrogio e di tutti i delegati, che saranno presenti sabato sera, portare da subito testimonianza del lavoro svolto e del cammino di Chisa intrapreso.

per visionare le relazioni del Convegno e la Sintesi Conclusiva consultare il sito della Diocesi di Savona-Noli http://www.diocesisavona.it/

lunedì 22 giugno 2009

Convegno della Diocesi Savona - Noli , le impressioni dei soci ed amici partecipanti

Domenica 28 giugno (Cattedrale)

17.00 Presentazione del documento di sintesi dei lavori del convegno

18.00 S.Messa conclusiva del Convegno

venerdì 12 giugno 2009

Santa Caterina da Siena 2009 - IL Circolo Culturale incontra S.B. Michel Sabbah, Patriarca Emerito di Gerusalemme - Intervista di Marco Damonte

Mons. Sabbah ospite a Varazze

1376 Caterina da Siena sosta a Varazze, tra l’altro, per incontrare i Vescovi betlemmitani e discutere con loro la situazione di Terra Santa; 1847 Mons. Valerga, oriundo di Varazze, è nominato Patriarca Latino di Gerusalemme, il primo dopo il reinsediamento del patraircato; 2005 viene siglato il gemellaggio tra Varazze e Beit Jala, una delle poche città palestinesi dei territori occupati a maggioranza cristiana. 29-30 aprile 2009 Mons. Sabbah, Patriarca emerito di Gerusalemme, ospite a Varazze che gli conferisce la cittadinanza onoraria. Gli porgiamo alcune domande. Quale la situazione attuale dei cristiani in Terra Santa? In un secolo la percentuale dei cristiani arabi è passata dal 17 al 2%. Questo dato è significativo, ma lascia ancora spazio alla speranza se rapportato al contesto mediorientale. La forte emigrazione dà la possibilità di nuovi contatti, specie in America latina. La comunità è viva, basti pensare che ogni anno nell’unico seminario del patriarcato voluto da Mons. Vallerga a Beit Jala entrano una trentina di giovani. Come desciverebbe il volto di Gerusalemme? Questa è la patria spirituale di ogni cristiano, ma anche città della redenzione e della salvezza per ciascun essere umano. Dio l’ha voluta segno di contraddizione per farci capire che è il Dio di tutti. In essa convivono le tre religioni monoteiste e lo potrebbero fare in pace se ascoltassero la Parola di Dio; invece ascoltano interessi di parte e fanno di Gerusalemme una città di odio e di morte. La pace sarebbe la vocazione di Gerusalemme. Dopo l’attenzione dei media, le sorti della striscia di Gaza sono quasi sconosciute. Può aggiornarci? E’ una popolazione stremata che ha subito le angherie degli attacchi israeliani. Sono convinto che motivazione ufficiale di stroncare il terrorismo celava ragioni politiche, si era sotto elezioni, ed esigenze militari. Lo dimostra il fatto che chi si reca nella striscia di Gaza vede macerie e nessun segno di ricostruzione; non c’è interesse nei confronti dei suoi abitanti. Alle finestre ci sono ancora teli di naylon al posto di vetri. I famosi tunnel sotterranei venivano usati per alleviare le sofferenze di una popolazione privata dei beni primari dall’embargo, anche se qualcuno ne ha fatto un uso illecito. Le sue parole sembrano alludere ad accuse precise. Le mie non sono accuse, ma constatazione di dati di fatto. Finchè Israele non riconoscerà uno stato palestinese autonomo e indipendente e finchè continueranno le sopraffazioni, ci saranno sempre dei palestinesi disposti ad agire in maniera violenta, così Israele potrà sempre ricorrere alle armi per vendicare i suoi morti e i palestinesi si sentiranno autorizzati a rispondere a tono. La violenza chiama violenza. Vedo in entrambi i popoli un grande desiderio di pace e il comprendere che la sicurezza o è per entrambi o non può esserci per nessuno. Purtroppo i politici sono concentrati sui loro interessi e non ascoltano queste istanze; la comunità internazionale si mostra paralizzata. Avremmo bisogno di politici disposti al sacrificio. Quale il ruolo dei nostri fratelli cristiani in Terra Santa? Anzitutto nell’essere segno vivente dell’evento della Salvezza: la loro semplice presenza testimonia –talvolta a caro prezzo- la resurrezione di Cristo e la Vita nuova per ogni uomo di buona volontà. In secondo luogo la collaborazione tra i cristiani è indirizzata a dare una risposta ai gravi problemi che affligono il Medioriente: non si può prescindere dal messaggio cristiano a proposito dei grandi temi dell’umanità quali dignità, giustizia, pace. Infine a loro spetta il delicato ruolo di essere ponti tra oriente e occidente; ciascun arabo cristiano è consapevole di essere orientale per storia, cultura, lingua, politica, psicologia, ma anche di essere in relazione all’occidente per fede, religione, spiritualità e apertura intellettuale. Un esempio: nelle tre scuole del Patriarcato sono iscritti ragazzi mussulmani per il 90%. Sono figli dei principali esponenti dei partiti politici palestinesi, a loro volta alunni di quelle scuole. Ciò permette di incontrarsi e dialogare in maniera informale. Come riescono a compiere questa missione? Tra enormi difficoltà, l’occupazione militare, le umiliazioni quotidiane, i limiti alle libertà civili a causa dell’appartenenza religiosa, limitazioni ai movimenti, agli studi, ai viaggi, al lavoro, persino alle cure mediche. Come vede il futuro? Umanamente parlando speranza non c’è. Ma crediamo in Dio che vincerà un giorno il male della guerra. Mi appello a tutti gli uomini di buona volontà perché ciò possa avvenire; tutti sono responsabili di ciò che accade in Terra Santa. Sono convinto che l’imminente viaggio in Terra Santa di Benedetto XVI sarà un passo nella giusta direzione.

Nel ringraziare Mons. Sabbah, ritorna alla memoria lo sguardo dei giovani cristiani palestinesi ospitati in questi anni a Varazze e risuona la loro espressione, diventata monito e sprone del gemellaggio: jalla! andiamo!

Marco Damonte – Circolo Culturale Kairos


Arrivo del Patriarca e di SER Mons. Lupi Visita alla Colleggiata di Sant'Ambrogio, presenti il Parroco don Giulio Grosso e Lorenzo Grazioli.



Omaggio floreale alla statua di S. Caterina al porto di Varazze, presenti le autorità religiose e civili.



Pe il circolo, Simone Silvagno e Lorenzo Grazioli illustrano a Sua Beatitudine pannelli mostra "Verso altri mari" raffiguranti i primi Patriarchi Latini dell'era moderna, sita della ex-capitaneria di Varazze. Sempre a Mons. M. Sabbah fanno dono di alcune pubblicazioni curate dal circolo.

sabato 23 maggio 2009

Festival di Musica Sacra VII edizione - COMUNICATO STAMPA

Festival di Musica Sacra – Città di Varazze VII Edizione
COMUNICATO STAMPA

Per il settimo anno consecutivo il Circolo Culturale Kairos-ANSPI è lieto di presentare il “Festival di Musica Sacra Città di Varazze. La sacralità della musica e dei luoghi”. L’ormai nota e apprezzata rassegna quest’anno prevede oltre a quattro concerti, anche una serie di attività collaterali che si svolgeranno nei principali luoghi di culto della città rivierasca.
Il primo appuntamento è per il 30 maggio alle ore 21 presso l’Oratorio di S. Giuseppe, dove verrà presentato il CD registrato nella scorsa edizione. Si tratta della registrazione live dei Vesperae Solemnes de Confessore, della Missa Brevis e dell’Alma Dei Creatoris di Mozart. L’attenta esegesi musicale nell’esecuzione dei brani è arricchita dalle sonorità acustiche della chiesa dove si era svolto il concerto ed è impreziosita dagli interventi del pubblico, attento e partecipe.
Il primo concerto di questa settima edizione si terrà nella Chiesa Collegiata di S. Ambrogio domenica 31 maggio alle ore 21. L’Ensamble Festa Rustica diretta da Giorgio Matteoli con soprano Rosita Frisani presenteranno le Lamentazioni per la Settimana Santa di Vallotti. Il testo, piuttosto originale anche per gli addetti ai lavori, sarà oggetto di prove per un’intera settimana proprio a Varazze che si è mobilitata attraverso la Foresteria della Croce di Castagnabuona, il Centro di Formazione Turistico Alberghiero “E. Miretti”, la Confraternita di N.S. Assunta e il ristorante bar Taverna Marinara per ospitare il gruppo. Una registrazione di questo inedito concerto è prevista in uscita CD in nel numero della prestigiosa rivista Amadeus durante la Quaresima 2010.
Ancora nella Chiesa di S. Ambrogio, mercoledì 3 giugno alle 21:15 sarà possibile ascoltare la versione originale del Requiem di Mozart, eseguito dal Coro Polifonico Corradi e da Solisti di Genova sotto la direzione del maestro Francesco Mancuso. Il famoso brano verrà eseguito al completo, con tutti gli strumenti previsti dal compositore, nel pieno rispetto filologico del testo mozartiano, come è nello spirito del Festival.
Il Sabato 6 giugno alle ore 16, con ritrovo presso la Piazza dei SS. Nazario è Celso partirà una visita guidata, per permettere a tutti, specialmente ai turisti, di apprezzare i luoghi del Festival anche dal punto di vista storico e artistico. L’itinerario, della durata di un paio d’ore toccherà le principali chiese della zona di S. Nazario e del Borgo.
Mercoledì 10 giugno alle ore 21 nell’Oratorio di N.S. Assunta Matteo Falloni al Pianoforte e Marco Zoni al Flauto eseguiranno musiche di Bach e Falloni. La partecipazione di Zoni, Primo Flauto al teatro alla Scala di Milano assicura a questo appuntamento un prestigio e una qualità di assoluto rilievo. La presentazione in anteprima dell’appena restaurata mazza di rappresentanza della Confraternita, pregevole scultura lignea del XVIII secolo precederà il concerto.
L’ultimo appuntamento è sabato 13 giugno ancora nella Parrocchia di s. Ambrogio dove un Concerto Spirituale di Durante Scarlatti eseguito dall’Ensemble Seicentodieci guidata da Francesco Lambertini, coronerà l’intera rassegna, passando il testimone per l’edizione futura.
Il Direttore artistico della rassegna è confermato in Francesco Mancuso.
L’organizzazione del Circolo Culturale Kairos è promossa dalle Regione Liguria e del Comune di Varazze in collaborazione con il Circolo Culturale Corradi e l’AMG Classica.
Tutti i concerti sono ad entrata gratuita, fino ad esaurimento dei posti a sedere.