martedì 27 ottobre 2009

Intervista al prof. Carlo Lupi : FUOCO D’AMORE, SCINTILLA DI VERITÀ E LEGNA DI GIUSTIZIA - CARITAS IN VERITATE -






Nel 633^ del passaggio di S. Caterina da Siena da Varazze, il Circolo Cultrale Kairos d’intesa con la sezione di Varazze dell’associazione Internazionale dei Caterinati, la Parrocchia di S. Ambrogio e il Comune di Varazze, hanno organizzato una serie di appuntamenti. Tra di essi ricordiamo la visita al Santuario della SS. Trinità (chiesa di S. Caterina) dove il ciclo di affreschi ripercorre le tappe della vita della Santa e una conferenza sull’ultima enciclica di Benedetto XVI, intitolata Caritas in Veritate. Gli organizzatori si dicono certi che la senese avrebbe volentieri accettato che si parlasse non di lei, ma di questo documento. Il suo affetto per il Papa e la sua attenzione per i bisogni della società lo suggeriscono. Relatore d’eccezione il prof. Carlo Lupi, caterinato, per dieci anni collaboratore dei Cappellani del Lavoro dell’Arcidiocesi di Genova, poi docente di Storia della Filosofia presso l’Università di Genova ed ora Direttore dell’Istituto di Scienze Religione a La Spezia. Riusciamo a porgli qualche domanda prima della sua relazione.
D. Quale tipo di enciclica è la Caritas in Veritate?
C.L. Si tratta un’enciclica sociale. In un mondo di emozioni passeggere e opinioni soggettive è capace di offrire alcuni punti fermi e alcune idee forti sul nostro tempo.
D. Come potremmo definire la dottrina sociale della Chiesa? Quale il contributo specifico di questa enciclica?
C.L. La dottrina sociale è quel corpo dottrinale con il quale la Chiesa, ispirata dallo Spirito, legge gli avvenimenti della storia mentre accadono. Essa non contiene soluzioni pronte, ma aiuta a leggere l’attualità alla luce del Vangelo. La peculiarità della Caritas in Veritate consiste nel non essere nata in risposta a problemi concreti, ma nel ricordare quali sono i principi della convivenza tra gli uomini, delle relazioni interpersonali, del bene comune.
D. In estrema sintesi in che cosa consistono tali principi?
C.L. Potrebbero essere così riassunti: lo sviluppo umano integrale nella verità e nella carità. La prima parte di questa definizione vale per tutte le persone, non a caso la lettura dell’enciclica è raccomandabile anche ai non credenti. Il riferimento alla verità e alla carità rimandano agli aspetti teologici. La carità non è mera beneficenza, ma capacità di vedere gli uomini con gli occhi di Gesù Cristo che non può fare a meno di amarle in quanto sue creature e proprio per questo cerca di strapparle dalle dinamiche di peccato in cui si trovano a vivere. La verità è l’essenza stessa di Dio, il principio per cui ogni verità è tale. Come diceva Caterina non si può amare senza conoscre: per questo verità e carità vanno insieme.
D. Il riferimento alla verità oggi non è facile.
C.L. Purtroppo la verità è esigente, mentre gli uomini vorrebbe una vita facile. Il problema è che ogni uomo per vivere ha bisogno di criteri di riferimento: la verità viene allora sostituita dall’utile, dal piacre o dalla violenza che vuole imporsi. Le conseguenze le abbiamo sotto gli ochhi. Senza verità è difficile parlare di ciò che è bene e di ciò che è giusto.
D.. Potremmo dire che questa enciclica sociale presenta un modello di uomo?
C.L. Certamente. Lo sviluppo armonico e la dignità dell’uomo sono la chiave con cui il Pontefice affronta i problemi dell’economia, della finanza, della demografia, dell’ecologia e così via.
D. Come migliorare, in concreto, la società nell’epoca della globalizzazione?
C.L. Non bisogna mirare alla società perfetta, con il rischio di utopia o ideologia. Bisogna invece prestare attenzione a relazionare la società e il progresso con l’etica, perché senza etica si cade in meccanismi che rischiano di stritolare l’uomo con la scusa di aiutarlo, come ad esempio certa tecnologia. O il vivere sociale ha fondamenti oggettivi condivisibili, oppure vince la dittatura del numero e della violenza. Un grosso pericolo è quello di assolutizzare un aspetto dello sviluppo umano a scapito degli altri. Aver tralasciato la politica a vantaggio dell’economia e questa a vantaggio della sola finanza sono proprio le ragioni di quella crisi di cui ci lamentiamo.
D. In quest’ottica la crisi avrà certo della responsabilità, ma la via di uscita sta nel promuovere la dignità dell’uomo.
C.L. La crisi economica è solo un aspetto di una crisi più profonda della nostra epoca, come osserva Benedetto XVI. Si tratta di cogliere le sfide che ci stanno davanti con speranza e risolutezza. Ciascuno nel suo piccolo, nella sua famiglia, nei gruppi che frequenta, nel luogo di lavoro, può e deve contribuire a migliorare la dignità dell’uomo anche quando ciò costa fatica e sacrificio. Non ci sono solo i problemi bioetici e le grandi scelte politiche. C’è urgenza di umanizzare sempre di più il nostro mondo, riconoscendo che l’uomo è immagine di Dio e da lui attinge la sua grandezza. Quando il rapporto con Dio fallisce, fallisce anche il rapporto tra le persone. La crescente solitudine esistenziale di molti giovani in quest’epoca di comunicazione informatica ne è la prova. La Caritas in Veritate è davvero di aiuto per districarsi in quello che succede e di sprone a impegnarsi nella direzione giusta.


Domenica 4 ottobre è stata celebrata, come di consueto, la S. Messa alle 9.30 nel Santuario della Santissima Trinità in forma però particolarmente solenne dal Rev.do Parroco Don Giulio Grosso, presenti le Autorità cittadine, il Sindaco Prof. Giovanni Delfino, il locale gruppo dei Caterinati e molti fedeli. Si è fatta così memoria Cittadina del passaggio della Santa a Varazze, Patrona d’Italia da settant’anni insieme a San Francesco (1939-2009). Al termine riunione di programmazione del locale gruppo della Ass. Int. dei Caterinati, occasione anche per ricordare Carolina Bo, Giuseppe Massone e Tino Benedetto Delfino. È stata riconfermata in maniera unanime Presidente del gruppo per il triennio 2010-2012 la Dott.ssa Marina Delfino, sarà affiancata dal Consiglio Direttivo così composto : Clara Cavallero Bassafontana, Bianca Caniggia, Antonio Danaidi e Lorenzo Grazioli; saranno coadiuvati dall’assistenza dei Frati Domenicani.
La domenica seguente, 11 ottobre , al termine della Santa Messa, attento gruppo di persone ha partecipato alla visita guidata del Santuario Cateriniano, presente il Consigliere delegato alla Cultura Mariangela Calcagno e delegazione del Circolo Dialogos di Savona.


Tommaso Metonda

1 commento:

  1. Complimenti per quella serata. E' importante di pensare sull' insegnamento della Chiesa e anche sulle nostre radici Cristiani. Recentemente il Papa ha fatto referenza su questo: "Non c'e' civilta' senza le nostre radici Cristiani.

    Grazie.
    Don Carlo.

    RispondiElimina