martedì 5 luglio 2011

Varazze ricorda il Beato Jacopo suo patrono dal 7 al 17 luglio




Varazze: Festa Patronale del Beato Jacopo

Dal 7 al 17 luglio Varazze farà memoria del suo Compatrono, il Beato Jacopo da Varagine.

Le manifestazioni per la festa Patronale inizieranno in frazione di Casanova, località che la tradizione affida quale luogo natio e di provenienza della famiglia dell’illustre Frate Domenicano. Successivamente i una serie di eventi presso il Convento di San Domenico si concluderanno con la S. Messa di Domenica 17 luglio.

Il Programma delle Celebrazioni Jacopee vede, sotto l’egida del Comune della Città di Varazze, la collaborazione delle Parrocchie di Sant’Ambrogio, Santi Nazario e Celso e della Natività di Maria Santissima in Casanova, dei Frati Predicatori del Convento di San Domenico e del Centro Studi Jacopo da Varazze.

CELEBRAZIONI IN ONORE DEL

BEATO JACOPO DA VARAGINE

Compatrono della Città di Varazze

In frazione di CASANOVA (Varazze)

Giovedì 7 luglio 2011

ore 20,00

S. Messa presso la Cappella del Beato. A seguire

fiaccolata per la pace fino alla piazza della frazione.

Domenica 10 luglio 2011

ore 9,45

Santa Messa.

ore 17,30

processione dalla località Lecanà fino alla cappella del Beato cui seguono i Vespri.

In VARAZZE

presso la CHIESA DI SAN DOMENICO

Mercoledì 13 luglio 2011

ore 18,00

Santa Messa.

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Giovedì 14 luglio 2011

ore 21,00

nel Chiostro, Conferenza di Fra Giacomo Grasso O.P. su “Che mai racconta nella sua cronaca di Genova il nostro Beato Jacopo?”

Venerdì 15 luglio 2011

ore 21,00

Coro di San Domenico - Concerto in chiesa per coro e organo.

Domenica 17 luglio 2011

ore 18,30

Santa Messa con la partecipazione delle Autorità cittadine e del Gonfalone della Città.

Jacopo nacque a Varazze intorno al 1225-1230, alcuni storici ritengono la sua famiglia certamente proveniente da quella zona, a testimonianza di ciò la sosta nel piccolo borgo rivierasco di santa Caterina da Siena ove sostò “per onorare la patria del Beato”. E’ lo stesso Jacopo a fornirci, in una rapida autobiografia contenuta in una delle sue opere, la Chronica civitatis Ianuensis , le prime date certe della sua vita: il 1239, quando nella sua infanzia gli capitò di assistere a un’eclisse solare, il 1244, quando, adolescente, entrò a far parte dell’Ordine dei frati predicatori, e il 1264, quando ebbe modo di ammirare per quaranta giorni un altro fatto portentoso, e cioè l’apparizione di una cometa. All’interno dell’Ordine dei Frati Predicatori svolgerà una prestigiosa missione, giungendo fino alle più alte cariche. Padre Provinciale della Lombardia ed alla morte di Giovanni da Vercelli, Vicario Generale dei Domenicani. In quegli anni fu in contatto con le principali personalità del tempo: Papa Martino IV lo invia in missione diplomatica alla corte del re d’Aragona, Onorio IV lo incarica di indagare sulla misteriosa uccisione del vescovo di Tortona. Preziosa e profonda fu l’amicizia che lo legò a Tommaso d’Aquino. Nel 1286 venne eletto per acclamazione arcivescovo di Genova, rifiutò l’incarico. Successivamente nel 1292 venne nuovamente eletto e questa volta accettò. La sua attività pastorale fu improntata ad un forte senso di partecipazione per le vicende delle classi povere e da una grande intelligenza politica: fu lui infatti, negli anni degli scontri tra Guelfi e Ghibellini, a pacificare le fazioni in lotta dei Rampini e dei Mascherati. Ma la fama di Jacopo da Varagine è legata essenzialmente alla sua opera di scrittore e studioso: compone infatti una Chronica di Genova, oltre settecento sermoni ma soprattutto la Legenda Aurea, uno dei libri più letti ed amati dell’Occidente. Nel suo capolavoro egli raccolse i racconti delle vite dei santi più popolari del suo tempo, avvalendosi sia della letteratura “canonica” che delle leggende popolari che intorno a molte di quelle figure sorsero proprio nel Medioevo. La Legenda Aurea è anche l’opera che maggiormente ha influenzato la storia dell’arte medioevale e moderna. Ai racconti del frate varazzino si devono infatti le immagini pittoriche dei santi come ancora oggi le vediamo raffigurati sugli affreschi, nei dipinti e nelle immaginette popolari. Jacopo morì a Genova nella notte tra il 13 e il 14 luglio 1298.