lunedì 16 maggio 2011

Globalizzazione, religioni, regole di convivenza Sfide per il presente e il futuro delle nostre società

Vi segnaliamo ed invitiamo a partecipare

Università degli Studi di Genova


Dipartimento di Filosofia Associazione Filosofica Ligure

Globalizzazione, religioni, regole di convivenza

Sfide per il presente e il futuro delle nostre società

Seminario di Studi

Genova, Sala della Biblioteca del Dipartimento di Filosofia, Via Balbi, 4

Giovedì 19 maggio 2011, ore 15-19

Programma

Saluti Istituzionali

prof. Michele Marsonet, Direttore del Dipartimento di Filosofia, Prorettore

per le Relazioni Internazionali dell’Università di Genova

prof. Luciano Malusa, Presidente dell’Associazione Filosofica Ligure

Relazioni Introduttive

prof. Gerardo Cunico, Università di Genova

prof. Giovanni Battista Varnier, Università di Genova

prof.ssa Valeria Ottonelli, Università di Genova

prof. Letterio Mauro, Università di Genova

prof. Riccardo Pozzo, Università di Verona – C.N.R. – ILIESI

Interventi programmati

Dott.ssa Samanta Airoldi, Università di Genova

Dott.ssa Alessandra Campo, Università “Sapienza” – Roma

Dott. Marco Damonte, Università di Genova

Dott. Filippo Domenicali, Università di Ferrara

Dott. Massimo Fiorio, Università di Macerata

Dott. Alberto Martinengo, Università di Torino

Dott.ssa Sara Mollicchi, Università di Perugia

Dott.ssa Romina Perni, Università di Perugia

Dott.ssa Francesca Pongiglione, Università di Bologna

Dott. Davide Sisto, Università di Torino

Dott. Hagar Spano, Università di Salerno

Dott. Paolo Vignola, Università di Genova

Conclusioni

Dott. Graziano Lingua, Università di Torino

Dott. Alberto Pirni, Scuola Superiore Sant’Anna – Pisa

Seminario in occasione dell’inaugurazione di Boulé – Collana di Filosofia e Scienze Umane

e della pubblicazione dei volumi di

G. Lingua (a cura di), Religioni e ragione pubblica. Percorsi nella società post-secolare, Ets, Pisa 2010.

A. Pirni (a cura di), Globalizzazione, saggezza, regole, Ets, Pisa 2011

La partecipazione al seminario consente l’acquisizione di crediti

venerdì 6 maggio 2011

Domenica 8 maggio Concerto di Musica

Si terrà domenica 8 maggio alle ore 18:30, nel salone parrocchiale "Mons. Calandrone" della Parrocchia di Sant'Ambrogio in Varazze, il concerto degli insegnanti della scuola di musica del Circolo Culturale Kairos - ANSPI.
L'esecuzione sarà affidata a :
Lara Tortarolo alla chitarra, Orfeo Olivieri al violino, Lucina Bottino e
Walter Bianchi al pianoforte e Valeria Bruzzone delizierà i presenti con il canto.

Tutta la cittadinanza, i gentili ospiti e gli appassionati sono invitati a partecipare.
Vi aspettiamo!

Caterina: una Santa XXI secolo


Pochi giorni sono trascorsi dalla Solenne Festa Patronale a Varazze in onore della Santa Senese, memoria che la piccola cittadina della riviera ligure ha mantenuta al 30 di aprile così come nel calendario pre-conciliare (oggi la memoria nel resto del mondo è il 29 aprile). Ma perchè Caterina è legata a Varazze? Cosa ha operato per il suo secolo e per l'ordine dei Frati Predicatori? Perchè il suo esempio ed insegmaneto è oggi, come sempre, attuale e operante?

Caterina una Santa da XXI secolo

Varazze ricorda la Patrona e la fede si intreccia alla tradizione

Una Donna speciale? Sicuramente sì. Santa Caterina, non poteva essere diversamente, colei che in solo tre giorni (3-4-5 ottobre 1376) ha legato il suo nome per sempre a quello di Varazze cambiandone la storia e il corso degli eventi, segnando quella d’Europa e della Chiesa Universale in una vita terrena breve ma intensa. Anche quest’anno il 30 aprile la cittadina della riviera ha fatto “festa grande” per ricordare la Sua Celeste Patrona alla quale legano un amore in devozione e culto assai profondo. Al rito religioso si associano secolari tradizioni, care ai varazzini di tutto il mondo, e alla fede si intersecano misticismo, arte, cultura e folklore.

Caterina e Jacopo da Varagine, figlia e madre dell’Ordine dei Frati Predicatori

Perché quella sosta lungo l’arco della nostra riviera quando la Santa Senese era diretta a Genova proveniente da Avignone? Caterina Benincasa, nata a Siena nel 1347, già nel 1363 riceveva l’abito del terz’ordine domenicano, divenendo così la Mantellata di Fontebranda. Dell’Ordine dei Frati Predicatori ben ne aveva seguito gli insegnamenti recandosi quotidianamente nella vicina Chiesa di San Domenico in Siena. Tra questi più volte avrà ascoltato i Sermones di Jacopo da Varagine e conosciuto i racconti della famosissima Legenda Aurea. Per questo, che a solo 78 anni dalla morte del noto Arcivescovo di Genova, Caterina volle fermarsi a Varazze, borgo colpito da morbo pestilenziale che imperversava in tutta Europa. Così ci ricorda in “Opuscola et Literae” il Beato Raimondo da Capua, confessore al seguito della Santa e 23° Maestro Generale dell’Ordine dei Predicatori : “3.Oct. Quo in itinere, in vigilia S.Francisci, Voragine esistente ad honoranda incunabola B.Jacopi, precibus suis saevientis pestis cessationem a Deo impetrant.”

Le altre testimonianze della sua permanenza breve ma, così significativa, a Varazze ci sono state tramandate dal Bartolomeo Dominici, in merito alla prima visione che la Mantellata ebbe in Sant’Ambrogio e dal Beato Stefano Maconi che , trascrivendo anche alcune note del Beato Raimondo, racconta della assistenza che Caterina portò agli appestati.

Varazzino che tramandò sua narrazione delle giornate cateriniane fu Simone Maffeo, uomo facoltoso, di lettere e costruttore navale; così dalla sua cronaca del 1381 :

Nel partire che fece dal Borgo – detta santa Caterina – disse a quelli che si trovavano che fabbricassero una cappella in honore della Santissima Trinità, che mai più il luogo sarebbe stato molestato dalla peste, e che chi la porterebbe patendone lui solo la molestia, se la riporterebbe… Disse loro inoltre come pur anche fece il suddetto padre (fra Raimondo da Capua) suo confessore che havendo il luogo un huomo tanto insigne come il B. Giacomo per patriotto, fabbricassero un convento per i Frati del suo ordine. Parti poi dal Borgo per incamminarsi alla volta di Genova”.

E là nella zona a mare del levante varazzino è ancora possibile ammirare oggi le volontà espresse dalla Santa, ogni anno nel giorno d’aprile i cittadini vi si recano per sciogliere il secolare voto: la capella dedicata alla SS. Trinità venne immediatamente costruita. Il Santuario, successivamente ampliato e modificato nel corso dei secoli, conserva attualmente pianta seicentesca. Fu fondato anche il Convento dei Frati Predicatori, grazie anche ai lasciti dello stesso Simone Maffeo, con bolla di Papa Martino V datata 4 luglio 1419.

Caterina Dottore della Chiesa, Santa da XXI secolo Patrona d’Italia

Il 29 giugno 1461 Pio II (Enea Silvio Piccolomini, senese e già vescovo di Siena) proclama Caterina - Santa (festa: prima domenica di maggio; successivamente 30 aprile, ed oggi il 29 aprile, giorno del transito); quest’anno ne ricorre il 550° anniversario della Canonizzazione. L’8 marzo 1866 Pio IX proclama Caterina compatrona di Roma. Il 18 giugno 1939 Caterina da Siena e S.Francesco d’Assisi sono proclamati da Pio XII patroni primari d’Italia. Il I ottobre 1999 Giovanni Paolo II proclama Caterina compatrona d’Europa.

Nel 1970, il 4 ottobre, Paolo VI riconosce a Caterina il titolo di Dottore della Chiesa Universale. Titolo che venne riconosciuto anche ad una altra Santa, Teresa d’Avila: due donne! Una Innovazione! Sino a quel momento la Chiesa Cattolica non contava che trenta Dottori e tutti uomini.

E se è Dottore allora deve insegnare. Insegnamento che ritroviamo a cominciare da il Dialogo e nelle Orazioni, come la “dottrina sulla verità” : “Apri l’occhio dell’intelletto e mira in me e vedrai la nobiltà e bellezza della creatura che ha in sé ragione”

Gli scritti della Patrona d’Italia dimostrano ancora oggi la loro freschezza e pertinenza; epoca la nostra non dissimile alla Sua, sia per la situazione ecclesiale che mondiale: in questo scenario la Santa, ambasciatrice di pace in un mondo agitato e diviso ci incoraggia a schierarci per la fraternità universale lontano da interessi egoistici e autoaffermazione di potenti.

Dall’insegnamento e dall’esempio cristiano Caterina ci invita ad essere Santi. Non sarebbe difficile immaginarla, come nel XIV secolo, nei luoghi dove vi è : preghiera e contemplazione, ma anche sofferenza ed accoglienza, dove si lavora per una Chiesa Santa e per un umanesimo ritrovato.

Umanesimo e rinascimento che il Suo tempo ha saputo preparare , ne ri-saremo capaci noi oggi?

E all’Italia in questo suo anniversario d’unità, Terra che già Caterina ed il suo tempo chiamava e sentiva d’affetto in appartenenza seppur ancora divisa, cosa direbbe?

Forse ci spronerebbe come nella Lettera 368 a Stefano Maconi : “Fa che tu sia fervente e non tiepido, in questa operazione, e in stimolare i fratelli e maggiori tuoi della Compagnia, che facciano la loro possibilità in quello ch’io scrivo. Se sarete quelle che dovete essere, mettere fuoco in tutta Italia, non tanto costì”.

Di Lorenzo Grazioli Gauthier