martedì 21 dicembre 2010

UN BATTISTERO CHE…BRILLA! Restauro svelato in Sant’Ambrogio



Domenica 5 dicembre alle ore 21 nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio è stato svelato il restauro della cappella del Battistero, la prima cappella a destra entrando nella chiesa.
Prima del vero e proprio “svelamento”, sono intervenute la restauratrice, Francesca Olcese, e diverse personalità. A condurre la serata è stato Marco Damonte, in rappresentanza del circolo culturale Kairos, che ha seguito negli anni il restauro di altre due cappelle anch’esse collocate nella navata destra della collegiata di Sant’Ambrogio: quella ospitante il Crocefisso ligneo e quella che mostra il Polittico del Barbagelata su Sant’Ambrogio. Via via si sono succeduti i saluti delle autorità convenute, dapprima il vescovo Mons. Lupi, poi il sindaco Delfino ed il responsabile dell’ufficio diocesano per i beni culturali Pacini. Il saluto del vescovo si è incentrato sulla bellezza e la bontà di un lavoro di restauro che va a recuperare non soltanto dal punto di vista artistico ma anche dal punto di vista liturgico un elemento fondamentale quale il Battistero, il quale viene restituito alla sua funzione primaria, quella cioè di essere luogo di battesimo per i cristiani. Il sacramento del Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, mediante esso tutti i battezzati entrano a far parte della Chiesa come figli di Dio e partecipano alla sua missione. L’intervento del sindaco, che ha riconosciuto il meritorio impegno del circolo Kairos, ha toccato l’aspetto dell’importanza del recupero della sacralità delle celebrazioni, aspetto che a volte viene forse trascurato, ma che deve essere sollecitato nel rispetto di tutti, anche dei nostri avi che ci hanno lasciato testimonianze di profonda fede e di spirito comunitario. Il responsabile dell’ufficio diocesano si è soffermato sulla difficoltà di coordinare e decidere quali interventi di recupero debbano essere portati avanti e si è rallegrato dell’interesse e del sostegno avuto in questa e in precedenti occasioni. La restauratrice, lasciando le dovizie di particolari al momento finale dell’incontro, quando cioè si è effettivamente svelato agli occhi di tutti il lavoro di restauro, ha inquadrato la figura di Antonio Brilla, autore savonese del gruppo scultoreo che rappresenta il battesimo di Gesù nel fiume Giordano, rivelando a margine del racconto di esserne una pronipote dell’artista, circostanza che ha raddoppiato le sue energie per poter consegnare l’opera in tutto il suo originario splendore. Il coro “Collegium Gameraniensis” di Stella Gameragna ha allietato la serata con tre pezzi magnificamente cantati, tratti dal repertorio gregoriano e del primo periodo barocco che è proprio di questo “Collegium”. Per concludere gli interventi, è intervenuta l’ospite Sr. Maria Cristina Lazzoni, madre generale dell’”Istituto Figlie di Maria Vergine Immacolata”, che partendo dal Battistero del Brilla, ha illustrato come la luce del Battesimo ha brillato nella figura di Madre Teresa Vallerga, fondatrice dell’istituto e battezzata proprio nel battistero oggetto della serata. Le appassionate parole della madre hanno scaldato l’atmosfera, rendendo veramente più intensa la serata: infatti la piccola figura dei Madre Teresa Vallerga ne è emersa proprio come una concittadina luminosa di cui essere orgogliosi. La serata si è conclusa con la rimozione del telo che nascondeva la cappella e con l’accensione delle nuove luci: con stupore i presenti hanno potuto ammirare la bellezza del gruppo scultoreo, che era rimasto da tempo oscurato e che invece ora mostra dettagli nuovi e colori inaspettati, grazie al sapiente impegno della giovane restauratrice Francesca Olcese.



di Alberto Caviglia

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