domenica 20 luglio 2003

A conclusione de la manifestazione "L'estate non scaccia il pensiero I ed" - Quando l'europa non era ancora da fare" - riflessioni di Marco Damonte

“QUANDO L’EUROPA NON ERA ANCORA DA FARE”

Un titolo provocatorio e impegnativo, affidato al noto Accademico dei Lincei Vittorio Mathieu, già Professore di Filosofia Morale e Teoretica all’Università di Torino e seguitissimo articolista del Corriere. L’occasione: la manifestazione “L’estate non scaccia il pensiero”, all’interno delle celebrazioni Jacopee tenutesi a Varazze la seconda settimana di Luglio. Il noto accademico, nato proprio a Varazze, ha accolto l’invito del locale Circolo Culturale Kairos-ANSPI, che d’intesa con le altre associazioni cittadine, in particolare il Centro Studi Jacopo da Varagine, e con il Comune, ha curato l’organizzazione dell’intera settimana. Molti gli spunti offerti dal Prof. Mathieu, che prendendo spunto dall’operato del Beato Jacopo, Arcivescovo di Genova in pieno medioevo, domenicano e nativo di “Varagine”, ha riflettuto sulle radici classiche e cristiane dell’Europa, anche alla luce della recente bozza della futura Costituzione Europea. L’intero testo della conferenza si trova sul sito. Qui ci interessa, più dell’excursus storico, richiamare alcuni punti salienti di indubbio interesse per la vita associativa dei Circoli ANSPI, che nelle loro poliedriche attività testimoniano uno spirito di comunione, di volontà educativa, di avventura e scommessa nel proporsi al mondo fermamente convinti della stabilità dei propri principi, tutti elementi (guardacaso…) caratterizzanti la spina dorsale dell’Europa. Pur senza nascondere la drammaticità dei problemi in cui versa oggi l’Europa cercando la sua identità, Mathieu si è detto speranzoso nei confronti del futuro, a patto che i cittadini europei –noi!- diventiamo capaci “di riflettere sul passato non per sclerotizzarlo, ma tutt’altro, perché riflettere sul passato ci permette di conservarlo vivo: in questo senso l’Europa oggi è da fare”. Questo invito è tanto più pressante per chi fa parte di un’associazione di “promozione sociale”, chiamata proprio a svolgere questo compito specifico nella società civile e nella comunità cristiana. Purtroppo “la questione è che si sta perdendo proprio la consapevolezza che siamo qualcuno che ha qualcosa alle spalle; che siamo nani sulle spalle di giganti; che non saremmo niente se dovessimo inventare tutto, compreso Internet”. Degno di nota il richiamo alla gratuità e al dovere della formazione, due capisaldi del volontariato che dovrebbero diventare pilastri dell’Europa: “perdendo tempo a occuparsi di cose “inutili”, ci si forma, si matura e si dà vita a tante cose “utili”. Se invece ci illudiamo di poterci limitare a imparare solo le cose che “servono”, non riusciamo più a trovare i valori e con essi perdiamo la speranza”. Con non meno sollecitudine Mathieu ha inoltre auspicato un rinnovato ruolo del cristianesimo: poiché la società, quantomeno nei suoi irrinunciabili aspetti rituali, non può fare a meno di un contesto religioso “proprio perché gli Stati Europei e l’Unione Europea possano essere laici, cioè non pregiudicati da una fede necessaria, devono rivendicare le loro radici cristiane, cristiane in particolare romane, quindi diciamo pure cattoliche. Questo proprio per liberarsi da qualsiasi tentazione di fondamentalismo, oppure di un egualitarismo che non faccia distinzioni col pretesto che la religione sia un fatto totalmente privato”.

Sono sufficienti queste poche battute per comprendere tutta l’importanza di un’associazione quale l’ANSPI, che nel proprio statuto porta con sé proprio queste esigenze che Mathieu ha posto come imprescindibili per ri-fondare e rinsaldare la cultura europea; in tale ottica il recente riconoscimento dell’ANSPI quale “Associazione di Promozione Sociale” assume un significato di sempre maggior responsabilità: non solo nei confronti dei propri soci, della società italiana, della comunità ecclesiale, ma anche dell’Europa, se non vogliamo ridurla a mero meccanismo finanziario o burocratico svuotato di umanità. Ben venga la globalizzazione, ma solo se la si intenda in tutti i suoi aspetti, senza che l’economico schiacci il culturale!

Se nel dibattito seguito alla conferenza, alcuni sono stati infastiditi dai toni accesi contro il “pericolo del fondamentalismo islamico”, i soci del Circolo Culturale Kairos-ANSPI, hanno trovato nelle parole del Prof. Mathieu sostanziali conferme e stimoli al loro lavoro, impostato come un “fare cultura a partire dal locale”. D’altronde il successo di tale iniziativa ha confermato il sempre maggiore interesse del pubblico verso iniziative di alto livello culturale, come già avvenuto per il I Festival di Musica Sacra Città di Varazze dello scorso giugno: 4 serate per un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta della tradizione della musica sacra europea, dal classico Mozart, al rinascimento, dallo Stabat Mater alla spiritualità slovena…

Buon lavoro a tutti, consci che tutto ciò che faremo nel prossimo anno sociale sarà anche e soprattutto “cultura” nel senso alto del termine!!

Il Segretario

del Circolo Culturale Kairos – ANSPI

Marco Damonte

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