martedì 15 luglio 2003

VARAZZE ED IL FILOSOFO VITTORIO MATHIEU , di Tino Benedetto Delfino ,11 luglio 2003

VARAZZE ED IL FILOSOFO VITTORIO MATHIEU
di Tino Benedetto Delfino

presentazione all'incontro


Varazze, venerdì 11 luglio 2003

Abbiamo , questa sera, la grande gioia e piacere di avere fra noi, ospite, un personaggio di chiara fama internazionale , accademico dei Lincei, e , per noi liguri, importante accademico di S. Chiara proclamato dall’indimenticabile cardinale Giuseppe Siri.
Dicendo però ospite, mi accorgo di aver commesso un grave errore, perché il professor Vittorio MATHIEU è un varazzino “doc” , nato nella nostra città, non lontano, forse qualche centinaio di metri dal chiostro che ci ospita. Vi era molto da fare nell’abitazione dei ventenni Pietro Mathieu e Clara Sardi , sita nel palazzo Rosso, che il canonico Rosso aveva appena fatto costruire in via S. Caterina quel pomeriggio del 12 dicembre (1923) verso le due pomeridiane ( per la precisione alle ore 14 e minuti 15) perché vedeva la luce il nostro concittadino che stasera è qui, fra noi per una storica rimpatriata, il professor Vittorio , Carlo, Pietro Mathieu.

Le vicende della vita ci portano su altre strade, in altre città, nazioni, continenti, ci coinvolgono in tumultuose attività ci impegnano in diversi campi, di lavoro, studio , insegnamento.
Non voglio parlare del nostro concittadino filosofo, giornalista, scrittore; lascio ad altri tale compito perché non mene sento capace.

So però che nonostante le sue peregrinazioni non ha mai dimenticato il suo borgo natio pur avendolo lasciato da ragazzo. Glielo abbiamo ricordato nel lontano 1985 quando con l’amico Nando Chiappella Le abbiamo lasciato presso la redazione del “Giornale” il mio “Varagine”. Lo so perché nella mia raccolta dei suoi scritti ho anche il suo “ELZEVIRI SWIETANI”, pubblicati , subito dopo il primo convegno internazionale di studi su Jacopo da Vargine del 1985, allora presieduto dall’accademico Vittore Branca , anche lui molto legato alla nostra terra, del quale Le consegno , questa sera, con molto ritardo, e ce ne scusiamo , copia degli atti.

Negli Elzeviri ci parla delle nascite casalinghe e delle successive dedicazioni di strade a personaggi diventati illustri. Lei scrisse , in chiave ironica in “Nascite senza gloria”: Qualcosa di molto simile potrebbe capitare anche a me per essere nato a Varazze. Tra cento anni, dovendosi dare un nome ad un breve raccordo, in seguito ad uno sventramento o ampliamento di quel centro storico, può darsi che un assessore si ricordi di un suo concittadino dal secolo precedente, nato in quei paraggi, di cui si conserva memoria perché ai tempi dell’università fu in rapporto con Umberto Eco ( anche esso legato a Varazze, più volte ospite della nostra città, studioso di Jacopo – ricordiamo Remigio da Varagine nel “Nome della Rosa”) e che proponga alla giunta che il raccordo sia intotolato “vico Mathieu”. Non è cosa che mi auguri ; la mia città è già abbastanza invasa dal cemento perché sia lecito desiderare ulteriori offese al paesaggio e cagioni di tristezza per Italia Nostra.
Però è un caso che potrebbe capitare , e potrebbe capitare unicamente perché ai miei tempi sui nasceva in casa, con l’aiuto di una semplice levatrice. Ai nostri figli e nipoti, nati in serie nei grandi stabilimenti di una megalopoli, chi si preoccuperà più di dedicare un vicolo?”

Completo questa sua riflessione citando da “Insinuazioni alla gloria” soltanto l’ultima strofa

Anche nel borgo antico di Varagine
due son le glorie, tre son le glorie
le lettere, la musica, l’indagine.
Una è la gloria che ci lasciò Jacopo
della Legenda; l’altra è dell’autore
dell’Adriana – E la terza sono io.


Ha citato un futuro “vico Mathieu”? Stiamo lavorando al secondo volume del “Dizionario Biografico dei Varazzini” (del primo volume Le consegno stasera una copia). Mi auguro che possa essere conservato nella nuova modernissima Biblioteca Comunale in modo che, fra cento anni, si possa prendere come sussidio per la futura commissione toponomastica cittadina! E chissa !..
Questa sera centro della settimana dedicata alla memoria del nostro grande concittadino Jacopo da Varagine – di lui se parla ormai da 800 anni – vogliamo festeggiare il suo ritorno nella terra natale, e la sua presenza fra noi. Grazie professore, varazzino doc!

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